Pugnette, dal web

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°Monique°
view post Posted on 8/4/2011, 21:41     +1   -1






Il bello del sesso e` che e` vario, ognuno lo puo` interpretare come meglio crede. Io, nel mio piccolo, l`ho interpretato in diversi ruoli. Disteso a pancia sotto vengo preso in qualita` di femmina, in piedi col culo proteso e le gambe larghe vengo preso alla pecorina come un ricchione, mi chiavano in bocca come una checca, fotto in piedi su una scala una donna come un maschiaccio, affondo una donna a cosce spalancate come un innamorato o alla pecorina come un vizioso. Mi piace guardare e godo se sono cornuto marito felice di una moglie troia. Ma c`e` un modo di godere che mi soddisfa appieno perche` e` un modo di chiudermi in un mondo tutto mio e sognare chiavate fantastiche. E` la pugnetta. La masturbazione. Da solo penso solo a me stesso, non mi devo preoccupare di soddisfare un partner, me la canto e me la suona come voglio. Mi fermo e riattacco quando voglio, sborro o mi trattengo secondo il mio impulso. Non ho nessuno cui render conto, ne` un orario da rispettare o un luogo da onorare. Gia` da bambino mi ero accorto di quanto mi piacesse. Supreravo la decina di manovelle al giorno prima di sborrare. Musa ispiratrice mia madre o zia Matilde o la nonna. Poi le amiche di mamma e le nostre vicine. Le compagne di scuola e le prof mezzo scosciate. Lo zio m`inculava mentre me lo scapocchiava. Il ciabattino m`insegno` a segarmi con due mani. Ricordo che godevo al punto da dimenticare il cazzo che mi trapanava lo sfintere. Raggiungevo un piacere impossibile da raccontare quando estraevo il cazzo da una fica accondiscendente e provocavo lo schizzo con un paio di smanettate. Mi dimenticavo della donna sotto di me che mi pregava di sborrarle sulla pancia. Mi estraniavo. Era un piacere che riguardava solo me. Non avevo voglia di dividerlo con nessuno, neanche colla donna che amavo. La mia seconda moglie mi estromise dal talamo coniugale e mi concesse solo di ammirarle la fica aperta mentre mi segavo. Lei nuda sul letto e colle cosce aperte come una troia al lavoro ed io in piedi accanto al letto nudo come un verme mi sparavo un segone cercando di schizzarle sulle gambe. Ci provavo tanto gusto che spesso ne consumavo due una dietro l`altra facendo arrabbiare l`annoiata ingrata moglie. Mi piaceva spiarla dalla veranda mentre in giardino a culo all`aria curava i fiori o raccoglieva l`insalata ed io che aprivo la finestra vi sporgevo il cazzo ritto e la invitavo ad osservarmi mentre mi masturbavo. La puttana lo faceva apposta, indossava una gonna corta colla quale mai sarebbe uscita in strada e stava quasi sempre china a culo all`aria o scosciata per mostrarmi la fica quando le chiedevo di spostare le mutandine. Non so se lei godesse, perche` mai l`ho vista toccarsi e neanche si toccava quando le chiedevo di farlo. Piu` si negava piu` ero infoiato. Frequentavo le puttane accanto ai falo` e per evitare di indossare il preservativo chiedevo loro di mostrarmi l`interno della fica mentre mi sparavo una sega. Che goduria! Avevo il muscolo del braccio destro piu` sviluppato dell`altro. Un boschetto non molto lontano da casa frequentato da guardoni da checche da ricchioni e da ragazzi che per timore di eventuali malattie rifuggivano il contatto limitandosi a posizionarsi uno davanti all`altro spugnettando ognuno il proprio cazzo. Quante pugnette! E non e` che mi mancava un buco caldo ed accogliente dove infilarlo. No. Nella sega c`e` un piacere difficile da raccontare. Sei solo col tuo strumento e lo suoni come vuoi, quando lo vuoi coll`intensita` che preferisci. E soprattutto condividi il piacere col partner che scegli. Alla mia epoca faceva furore Brigitte Bardot. Ah quante volte l`ho ingravidata! E quanti come me hanno fatto la stessa cosa. Le sue foto andavano a ruba. Quelle che avevo io erano tutte cincischiate e chiazzate di sborra. Ad un certo punto ho incontrata la mia quinta moglie. Casa e chiesa prima di conoscermi benche` avesse una figlia due mariti ed un paio di amanti. Complice l`eta` di entrambi non piu` giovane complice un perverso desiderio di vedere godere il partner piu` che sentirlo un pomeriggio lei seduta sulla poltrona io sul divano la pregai di mostrarmi la fica ed in cambio le avrei mostrato il cazzo. Senza farsi pregare cavo` le mutandine apri` le cosce e sfioro` colla punta delle dita il grilletto. Lo vedevo crescere, si gonfiava sotto il tocco delle dita e le grandi labbra diventavano piu` grosse e la pelle piu` tesa. Era chiaramente eccitata ed infatti fissava stranita il mio cazzo che intanto smanettavo e dopo un po` eccola rantolare mentre chiaramente era scossa da un orgasmo violento. Sborrammo all`unisono, piu` che durante un normale coito. Si alzo` in piedi lascio` scivolare a terra la gonna raccolse le gocce di sborra che le avevo schizzato sulle gambe si puli` si sdraio` sul divano ed a mio beneficio si sgrilletto` a lungo cogli occhi chiusi raggiungendo un altro orgasmo. Leccai l`umore che le bagnava la vagina esterna, la baciai in bocca e mi chiese di chiavarla colle dita. Non l`avevo mai vista cosi eccitata, cosi porca, cosi arrapata. Quel pomeriggio raggiunse almeno quattro orgasmi, quelli che avevo potuto contare. Ammise anche lei che c`era nel segarsi un piacere sottile, impalpabile sublime che da quel giorno furono tante le sedute con uno difronte all`altra ad esibirci a spiarci a curiosare ed a godere ognuno secondo la propria inclinazione. Contrariamente a quanto avevo temuto questa complicita` ci lego` piu` di ogni altro legame. Lei, poi, si smanettava di continuo. Che la vedessero o meno altre persone non le importava. Non le importava neanche di me, presa dal suo intimo godimento. Come a me, dal canto mio, non mi importava di lei quando smanettavo. Una sera siamo andati in un cinema a luci rosse perche` speravamo di incontrare un uomo interessante che la chiavasse. Non fummo fortunati. Tutti quelli che incontrammo quella sera erano interessati esclusivamente a me. Ma non era per me che eravamo usciti. Sullo schermo il grosso cazzo di Michel Pontello che chiavava un monastero pieno di suore. Per tutto il tempo mia moglie mon fece altro che sgrillettarsi al punto che per raggiungere l`auto dovetti sostenerla tanto era sfiancata. Che nessuno critichi questo modo di godere, magari dicendo che e` un peccato tralasciare tante fiche disposte ad essere ravanate, perche` il piacere e` come la bellezza, relativo. Ognuno prova il piacere secondo il proprio gusto. Ed ogni piacere se piace a chi lo pratica sia il ben venuto. A tutti auguro
una vita piena di......sano piacere.

 
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