Pensando a te, dal web

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°Monique°
icon1  view post Posted on 31/3/2011, 21:04     +1   -1





Pensando a te, ancora turbata dai nostri discorsi erotici e ostinatamente intenzionata a non cedere alla tentazione, ho chiuso gli occhi e mi sono assopita.

Ma dondolata dal vagone, le nostre parole, le tue e le mie confidenze erotiche, sono apparse davanti agli occhi una dopo l’altra, e ti ho visto là, di fronte a me. Ho accavallato istintivamente le gambe e stringendo forte le cosce, mi sono arresa alla tempesta ormonale lasciandomi rapire dei sensi. Con la testa so di potere, mi capita spesso: non devo far altro che abbandonarmi ai pensieri erotici che sai… con le gambe accavallate… gli occhi chiusi…

Quelle parole diventano immagini, pulsano forte e alimentano un’esaltante ebbrezza sensuale. Le viscere si contraggono, si contorcono, pulsa il mio sesso, si agita e mi sconquassa … la mia bocca ti cerca.

Ora è nitida l’immagine, ti vedo tra sospiri lenti e voluttuosi, sguardo e sorriso compiaciuto, mentre la mia lingua e le morbide ed assetate labbra percorrono il turgido scettro fremente di desiderio. Il tuo volto adesso è serio, i tuoi occhi implacabili fissano sfrontatamente i miei, mi ordinano di omaggiarti come meriti mentre premi e trattieni forte la mia testa contro il tuo fiero fusto, che sta esplodendo.

Mi sollevi il viso mentre continui a fissarmi… è un imperativo: il tuo piacere non andrà disperso, neanche una goccia del tuo prezioso nettare dev’essere sprecata. Tieni stretto il mio viso fra le tue mani mentre soddisfo il tuo ego incorporando fino all’ultima goccia. Sei entrato tutto in me, lasciandomi traccia di te. È il tuo sigillo indelebile.

E ancora le mie labbra bagnate ti cercano.

Sono pronta, sono abile a farcela senza neppure sfiorarmi, mi basta la sola forza del pensiero e con la massima intensità di cui – grazie alla mia strabiliante carica erotica che tanto ti eccita – sono capace, raggiungo l’agognato orgasmo. Orgasmo cerebrale, che fra i diversi orgasmi femminili è uno dei più devastanti. Ma sento che non basta, stavolta no, non riuscirò. Mi serve aiuto.

Ne ho bisogno, sono spudoratamente eccitata. La mia intensità erotica è tale da consentirmi, se lo voglio, di raggiungere la vetta anche senza sfiorarmi. Ma c’è troppa gente attorno a me…

Non c’è tempo da perdere, sto impazzendo.


Pensando a te, mi alzo di scatto e raggiungo il bagno della carrozza treno. Sono chiusa dentro finalmente.

In piedi appoggiata alla parete, velocemente abbasso le mutande fino a mezza coscia. Ho fretta.

Lo voglio subito, adesso!

Finalmente le mie dita raggiungono il centro umido, caldo e scivoloso della mia voglia. La mia intimità, le cui mucose trasudano piacere, mentre rivoli vischiosi scorrono lungo le cosce, non aspetta altro. Sto cercando il mio acme e so che giungerà. Quel bottoncino a me cosi familiare e teso, accrescendo di volume si infiamma sempre più, ogni goccia di piacere mi avvicina all’esplosione che in breve arriva, con un gemito strozzato.

Il respiro ora è quasi fermo. Guardo spossata e indifferente la bianca parete di fronte. Mi sento vuota, stanca forse. Volgo lo sguardo e mi vedo allo specchio. Non sento gioia, né tristezza. Sono completamente assente.

Mi ricompongo e ritorno in carrozza e stavolta mi assopisco davvero.

Pensando a te ho lasciato gli occhiali che avevo appoggiato sul bordo del lavandino del bagno e sempre pensando a te, sono scesa dal treno scordandomeli.

Pensando a te, Fra’… m’è risalita la voglia mentre ti scrivo.

Pensando a te, accidenti a me.

 
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