Al supermarket, dal web

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°Monique°
view post Posted on 20/3/2011, 18:02     +1   -1




Vado a fare acquisti in un grande centro commerciale che da qualche settimana è in ristrutturazione. Molti clienti in questo periodo se ne sono allontanati per gli inevitabili disagi connessi, ma io ho continuato a frequentarlo. Ci vado di solito a metà mattina o nel primo pomeriggio, perché è tutto più tranquillo e, soprattutto, trovo meno gente alle casse. Un giovedì di un bel giorno di sole gironzolavo tra gli scaffali con il cestino in mano e il walkman sulle orecchie. Notai un giovane della mia età che mi fissava intensamente. Era vestito bene ed aveva un bel portamento. Mi sorrise, e, non costava nulla, gli resi il sorriso. Continuò il suo giro tra patatine e crackers, mentre io mi diressi verso gli yogurth. Senza pensarci più mi sono immersa nel duro compito di selezionare il mio pranzo e l’avevo completamente dimenticato. Pochi clienti spingevano il carrello qua e là ma il luogo era più deserto del solito, le cassiere dovevano esserne ben contente! D’improvviso lo sentii sfiorarmi e vidi che mi superò, girando la testa per rivolgermi un radioso sorriso, fermandosi poi qualche metro più avanti, davanti alle creme al cioccolato. I suoi sguardi ripetuti finirono per mettermi a disagio, ma anche iniziò a frullarmi per la testa qualche idea sporcacciona. Ricambiavo a volte i suoi sorrisi , ma feci finta di non vederlo per la massima parte del tempo, e riempivo il mio cestino di quel che mi serviva. Però, la freschezza del rayon e l’eccitazione che provavo, fecero indurire i miei capezzoli, e notai che gli occhi del mio ammiratore non li lasciavano. Non resistetti al piacere di migliorare un poco lo spettacolo mettendo in fuori il mio petto. Gettando un occhio ai suoi calzoni notai che doveva esserci qualcosa di notevole già in tiro.

Il giovane si avvicinò e mi pose una mano sulla coscia destra. Il contatto, seppur attraverso il tessuto, sembrò darmi una scossa elettrica, e dovetti reprimere un turbamento. Le sue dita lentamente deviarono verso il solco arrestandosi sull’ elastico dei miei slip, che quel giorno, contrariamente alle mie abitudini, avevo indossato. A questa scoperta fece un piccolo rumore con la lingua, come un suono di disapprovazione, e compresi che mi avrebbe preferito nuda sotto. Sorrisi a questa idea: nuda sotto il mio vestito a farmi carezzare davanti al settore yogurt, che eccentricità ! Un rumore di carrello interruppe il momento magico, ci separammo di qualche metro e vedemmo apparire una vecchia signora, che esitò un paio di minuti davanti ai formaggi. Nel frattempo la mia nuova conoscenza si eclissò verso il fondo del magazzino. Non sapevo dove ritrovarlo e ritornai a riempire il mio paniere, concentrandomi sui miei acquisti. Il breve contatto che avevamo scambiato mi aveva eccitato, come mi eccita di solito ogni avventura sessuale imprevista. Sentivo già un certo desiderio al mio basso ventre, non ancora violento, ma tuttavia deliziosamente insistente. Sapevo che la mia fica era già calda e gonfia. Ripensando alla rapida carezza che il giovane mi aveva fatto, mi domandavo come sarebbe stata migliore se avesse potuto lasciarsi andare. Arrivata nel settore della pasta mi venne una improvvisa ispirazione e velocemente sfilai le mutandine, infilandole nella borsetta. Erano bagnate così come pensavo. Mentre avanzavo in quel settore, sentii un rumore dietro di me. Gettai una occhiata e lo riconobbi avanzare verso di me, con l’aria più innocente del mondo. Mi inoltrai nel raggio seguente e tolsi la giacchetta, per fargli capire che avevo raccolto il suo messaggio. Gli fissavo il cavallo dei pantaloni e vidi crescere la sua eccitazione. Mi sono avvicinata fino a posargli tranquillamente la mano sopra. Era certo di una taglia oversize, e sentirlo così sotto il palmo aumentò il mio desiderio. Mi bagnavo sempre di più, ma non sapevo come soddisfare in quel posto i miei perversi desideri. P rendendomi la mano, il mio nuovo amico mi trascinò in un angolo deserto del magazzino, dove tutti gli scaffali erano sottosopra per i lavori in corso. Mi spinse contro il muro , pose la sua mano sulla coscia, risalendo lentamente verso la fessura palpitante in cui affondò con decisione due dita. Stavo per gemere come una cagna ma riuscii a trattenermi mordendomi le labbra. Non volevo rimanere indietro.

Posai il mio cestino per terra e abbassai febbrilmente la sua cerniera, svelando un elegante boxer grigio sotto cui pulsava l’oggetto del desiderio. Lo sbottonai e ne uscì un cazzo enorme, dritto e venoso al punto giusto. Le sue dita dentro di me giravano lentamente in una strana carezza sempre più eccitante. Cominciai a masturbarlo lentamente senza alzare gli occhi da quella massa imponente di carne che sarebbe rimasta offerta alle mie avide carezze per un tempo forse troppo breve. Aggiungendo ancora un dito il giovane uomo cominciò un movimento regolare e potente di va e vieni che mi dava l’impressione di farmi chiavare da un grosso cazzo dalla forma bizzarra. Ho flesso le gambe un poco per aprire le cosce, perché sentivo l’esigenza di aprirmi ancora di più per poter ricevere in me tutto quello che avrebbe voluto donarmi.
Mi spinse contro il muro , pose la sua mano sulla coscia, risalendo lentamente verso la fessura palpitante in cui affondò con decisione due dita. Stavo per gemere come una cagna ma riuscii a trattenermi mordendomi le labbra. Non volevo rimanere indietro.

Posai il mio cestino per terra e abbassai febbrilmente la sua cerniera, svelando un elegante boxer grigio sotto cui pulsava l’oggetto del desiderio. Lo sbottonai e ne uscì un cazzo enorme, dritto e venoso al punto giusto. Le sue dita dentro di me giravano lentamente in una strana carezza sempre più eccitante. Cominciai a masturbarlo lentamente senza alzare gli occhi da quella massa imponente di carne che sarebbe rimasta offerta alle mie avide carezze per un tempo forse troppo breve. Aggiungendo ancora un dito il giovane uomo cominciò un movimento regolare e potente di va e vieni che mi dava l’impressione di farmi chiavare da un grosso cazzo dalla forma bizzarra. Ho flesso le gambe un poco per aprire le cosce, perché sentivo l’esigenza di aprirmi ancora di più per poter ricevere in me tutto quello che avrebbe voluto donarmi. In quel momento un rumore ci turbò. Si trattava di una donna minuta, che spingeva un carrello già ben riempito. Era giovane , ma forse un po’ appannata da una vita da casalinga. Arrossì violentemente al nostro spettacolo, e tornò velocemente indietro. Senza turbarci noi continuammo i lavori , io a segare il mio compagno, lui a sditalinarmi con arte. Dopo qualche minuto la donna che avevamo turbato col nostro spettacolo ritornò silenziosamente, con gli occhi stralunati e la bocca semiaperta.

I suoi vestiti non brillavano per buon gusto, ma già ella faceva scivolare una mano sotto le vesti cercando di soddisfare il desiderio che la visione le aveva procurato. Il mio compagno non l’ aveva ancora notata. Gli sussurrai all’ orecchio cosa stava succedendo ed allora si voltò verso la donna, che trasalì. Si diresse verso di lei, liberando il suo membro dalle mie mani. La donna si precipitò in ginocchio subito inghiottendo la nerchia che le veniva offerta. Guardando bene non era così racchia come sembrava vista da lontano. Il trucco pesante e la pettinatura dozzinale peggioravano di molto il suo aspetto. Mi inginocchiai vicino ed iniziai a leccarle le labbra tese dall’enorme bastone di carne che succhiavano, poi ci siamo messe a suggerlo insieme, mescolando salive e lingue sul glande brillante. Intanto la donna rimise sotto la sua gonna la mano e si accarezzava velocemente. Quando il nostro maschio le ficcò con prepotenza il suo potente aggeggio in fondo alla gola gli occhi della donna si rivoltarono all’indietro, inequivocabile segno di un orgasmo devastante, che le fece quasi perdere l’equilibrio, tanto che dovette appoggiarsi alla mia spalla. Eccitata da questa visione e dagli sconci rumori, mi rialzai impugnando l’ asta dura dell’ uomo.

Mi girai mostrandogli il dorso ed iniziai ad accarezzarmi il clito con il suo glande insalivato e poi lo diressi senza esitazione dentro la fica che attendeva il suo turno con una certa impazienza. Iniziò a scoparmi lentamente , penetrando centimetro dopo centimetro sotto gli occhi della donna, che non tardò ad unirsi alla scena leccando alternativamente il mio bottoncino segreto e il cazzo che spariva progressivamente nelle mie profondità. Supereccitata da tale situazione non tardai a sentire la voglia di godere senza freni e mi ficcai il pollice in bocca per smorzare il mio grido di piacere. Lui non smetteva di limarmi e continuava imperturbabile la sua cavalcata. Dopo qualche minuto venni di nuovo, raggiungendo i miei limiti personali di equilibrio e di self control. Mi lasciai quindi cadere a quattro zampe e intuii che stava per venire pure lui, ma decisi che non era ancora il momento. Mi svincolai dal suo abbraccio, presi la testa della donna e la guidai affinché lo riprendesse in bocca. Dopo solo due o tre violenti va e vieni le spostai la testa all’indietro facendo fuoriuscire tutta la possente nerchia del nostro giovane amante. A questo punto lui venne copiosamente liberando lunghi getti biancastri che impiastricciarono il viso volgare della nostra compagna. Coscienziosamente la ripulii leccandola accuratamente, non lasciando una sola goccia di sperma, deliziandomi sia del nettare tiepido, sia del luogo dove lo avevo raccolto. Mi rialzai e, senza rimettere le mutandine, li abbandonai là tutti e due, finendo poi la mia spesa e tornando in fretta a casa a masturbarmi furiosamente ricordando la recente avventura.
 
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