[MILF] Zia Lucia: di giorno bigotta, di notte mignotta

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MissDesiderio
view post Posted on 15/10/2017, 18:40     +1   -1




Fonte: www.pornoracconti.com

Un’estate di qualche anno fa, allora quindicenne, prendendo spunto dai frequenti dissidi adolescenziali con i miei genitori, mi trasferii in Sicilia nella villa al mare della sorella di mia madre dove, essendo forte il rapporto anche con mio zio, e per guadagnare qualche soldino, trascorsi l’intera stagione lavorando nel suo negozio come aiutante.

Mio zio, un grande lavoratore, dedito principalmente alla sua attività di commerciante, dalla gavetta, aveva creato una florida attività commerciale, lavoro che gli consentiva di vivere più che agiatamente.

Mia zia, classica femmina siciliana, 37 anni, fisico prorompente e un po’ bigotta, votata essenzialmente ai lavori domestici senza particolari esigenze pur potendosene permettere tanti.

La mattina sveglia presto, veloce colazione ed in negozio, piccolo break per il pranzo e, subito, di nuovo in negozio sino a sera. Tornati a casa una veloce rinfrescata e a cena fuori, un gelato, una passeggiata lungo la via marina o un cinema e poi a casa un pò di televisione e a letto. Le mie giornate, routinariamente, passavano in questo modo ma, nel complesso, mi divertivo.

Vivendo a casa da ormai un mese loro seguivo, gioco forza, i loro discorsi e mi rendevo conto dell’esigenza di mio zio di avere una diversa moglie al suo fianco. Moglie in tutti i sensi, non una cameriera sempre in disordine e mai spigliata se non in particolari situazioni, bensì una calda amante capace di soddisfare le particolari sue esigenze di maschio ruspante.

Un bel giorno, durante la pausa pranzo, mio zio rivolto a me, quasi sfottendomi, mi disse:
“Guarda tua zia, ha ancora un bel corpo che però nasconde in questa vestaglia trasandata… Dimmi, ti pare giusto?”

Le sue mani stavano risalendo le cosce perdendosi sotto il leggerissimo vestitino estivo che indossava.
“Finiscila non vedi che metti in difficoltà Roberto” fu la pronta risposta di mia zia, resasi conto del rossore che immediatamente aveva pervaso il mio viso.

Zia si avvicinò a me, con fare materno, senza rendersi conto che la leggera scollatura del vestitino mi consentiva di ammirare un procace décolleté. I miei occhi, immediatamente, seguirono il profondo solco di una seno bellissimo e provocante!

Effettivamente devo riconoscere che mia zia Lucia si ritrovava un bel corpo tonico e ben fatto due gran belle tette, sicuramente una quarta misura, un culo ben disegnato che armoniosamente si congiungeva a due formose gambe che evidenziavano due chiappe che lasciavano spazio ad erotiche fantasie ed, in sintonia con mio zio, in quel momento riconoscevo che l’abbigliamento casalingo di mia zia penalizzava fortemente la sua figura di femmina sicula.

Io ragazzotto di primo pelo, ancora verginello, e consacrato alle sane seghe notturne, stimolato dalla provocante visione, già fantasticavo a piccanti rapporti incestuosi con la zietta che, calda, mi offriva, suo malgrado, il meglio di se stessa.

Da quel momento non perdevo occasione per spiarla nel suo sfaccendare domestico, e la immaginavo rassettare la cucina con vestagliette leggere e semitrasparenti, ed io a possederla in piedi facendola urlare di piacere. Oppure nel mentre impegnata a rifare i letti, offrendomi in visione il bellissimo culo, io dietro che la inchiappettavo stringendole i voluminosi capezzoli. Ed ancora provocarla eroticamente con il palo della scopa, mentre lei impegnata a pulire i bagni con l’acqua ad inumidirle gli indumenti, gustavo delle sue trasparenze che, suo malgrado, mi offriva per poi possederla selvaggiamente.

Tutto ciò si concretizzava in masturbazioni che non perdevo occasione per dedicargli. Da quel giorno la mia fantasia cominciava a galoppare frenetica e perversa.

Qualche giorno dopo rientrati dal nostro usuale giro serale, avevo avuto modo di apprezzare l’essere una gran fica di mia zia che con un vestito attillato, la pelle abbronzata (chissà quando prendeva il sole mi chiedevo), ben truccata e con fare oserei provocante per tutta la serata evidenziava tutta la carica erotica di femmina vogliosa. Che, credetemi, non era indifferente.

La seguivo mangiare giocando di lingua, bere con fare sensuale guardando mio zio negli occhi, accavallare le gambe con fare puttanesco. Mi ero eccitato, guardandola di soppiatto, chiedendomi come mai mio zio si lamentasse di quella donna che, davanti a me, avrebbe fatto diventare duro il cazzo anche ad un morto!

Rientrati a casa un po più tardi del solito andai subito a dormire. Mentre loro si attardarono una buona mezz’ora davanti alla tv. In quella mezz’ora la mia fantasia cominciò a galoppare frenetica su perversi miei improbabili amplessi.

Essendo la mia camera adiacente alla loro, non persi l’occasione per spiarla. Riuscì a vedere mia zia mentre si preparava per la notte e, complice il gran caldo, indossare un sensualissimo baby doll trasparentissimo che metteva in evidenza tutta la sensualità del suo corpo. Il prosperoso seno spingeva i capezzoli quasi a voler bucare il delicato indumento in seta indossato.

Era conturbante la minuscola culottes dalla quale trasparivano due superbe chiappe. La seguivo di soppiatto soffermarsi davanti allo specchio ad ammirare il proprio corpo e, dalla mia posizione, riuscivo, contemporaneamente, a gustare della procacità di un superbo culo ed eccitarmi, come un maiale, al sensuale seno riflesso nello specchio.

Per tale ultima visione, unito all’eccitante ricordo di qualche ora prima, tardai a prendere sonno con la perversa voglia di dedicargli una megagalattica sega. Decisi di aspettare che si addormentassero per evitare che, specialmente la zia, potessero sentirmi.

Mentre eroticamente fantasticavo sul corpo di mia zia, menando lentamente su un uccello indurito, impercettibili cigolii del loro letto, misti ad impercettibili gemiti di piacere di mia zia mi riportarono alla realtà. Incuriosito mi alzai e di soppiatto mi avvicinai alla loro stanza, già immaginando che, forse, erano impegnati in una focosa scopata. Più mi avvicinavo e più la fantasia si tramutava in certezza quando, arrivato all’uscio della loro camera vidi mia zia che si cavalcava forsennatamente l’uccello del marito con una avidità strabiliante.

Sibillina, e a fil di voce:
“Dai Nino… Spaccami tutta… Fottimi… Ho voglia di godere!”
“Cazzo… hai visto la bacchettona, di giorno fa la cameriera mentre di notte è un grande puttanone” fu la mia piacevole riflessione.
“Ti prego, non ti fermare… Dai, spingi!!!” erano le pressanti richieste del bellissimo animale in calore “non venire ancora, è presto… Continua, sbattimi tutta… Sono la tua troia”

e che gran troia aggiungo io.

Puoi continuare a leggere il racconto cliccando QUI

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