[BDSM] Una dura punizione

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MissDesiderio
view post Posted on 8/10/2017, 15:11     +1   -1




Fonte: www.pornoracconti.com

Avevamo bevuto due intere bottiglie di vino rosso ed io sono quasi astemia: non bevo se non per far piacere a lui. Ero deliziosamente brilla, ed ha iniziato a baciarmi piano, poi mi ha accarezzato dolcemente, ordinandomi di togliere la camicia… Mi ha spinto lontano, mi ha detto di mettermi al centro della stanza, e di farlo lentamente.

Ha preso la mia sciarpa di seta e mi ha bendato. Intanto lo sentivo aprire la sacca della palestra… Prendeva qualcosa, sicuramente. So come vuole che mi spogli. Io sono sua, e può decidere ogni cosa.

Così mi ordina di fare scivolare a terra la camicia, poi la gonna… e rimango davanti a lui con le calze velate, il perizoma che so che tu vuoi abbia sempre nel solco della figa… i reggicalze e un reggiseno di pizzo leggero e trasparente che come tutti quelli che vuole che indossi mi lasciano scoperti i capezzoli, in modo tale che si possano vedere sempre, qualsiasi cosa indossi sopra.

Ero già bagnata: si è avvicinato e mi ha passato una mano sui seni… mi stuzzicava i capezzoli con le dita ma soprattutto con i denti, e con l’altra mano scendeva sul culo scostando il perizoma e accarezzandomi il buchino… ma senza entrare, dolcemente…. Poi arrivò alla figa e ci infilò due dita così violentemente che rimasi senza respiro e per non cadere dovetti cercare le sue spalle con le mani.

Mi ha rimesso il perizoma tutto nel solco e mi ha spinto addosso al muro… Chiamandomi troia mi ha sollevato tenendomi per i capelli e per il perizoma fino a fare arrivare i miei polsi alla sbarra che usa per allenarsi e mi ci legò.

Ma appena ebbe finito di legarmi alla sbarra tornò a tirare il pizzo nella fica. Mi sentivo tagliare in due. Il dolore era tremendo ma non ebbi il tempo di riprendermi che me li stava sfilando mentre mi mordeva così forte i capezzoli che credevo sarei svenuta. Mi tappò la bocca con il perizoma che mi aveva appena tolto di dosso assicurandomelo quasi in gola con una calza di nylon che mi legò dietro la nuca, proprio come un bavaglio…

Mi diceva che ero una puttana, che mi avevano visto con un altro… Ma non era vero! Adesso mi avrebbe punito, lo sapevo…

Non avevo mai sentito quel tono nella sua voce ed ebbi paura, cercai di gridare, ma nonostante tutti i miei sforzi non si sentiva quasi nulla e se anche non fossi stata imbavagliata non mi avrebbe sentito nessuno…

Mi prese a schiaffi, poi mi strappò via quel poco che avevo addosso e compresi che quello che aveva preso dalla borsa era lo scudiscio che usa per frustare la sua cavalla: sapevo che prima o poi lo avrebbe usato anche su di me, lo sapevo per come mi guardava mentre nelle corse frustava la sua cavalla…

“Hai fatto la troia”. Mi colpì sul viso, sui seni, assestando colpi sempre più forti… sui capezzoli… e sentivo le lacrime che scendevano. Ma ero ancora bendata e lui non poteva vederle… sussultai di piacere quando mi accarezzò con la mano, continuò con lo scudiscio, sentivo la punta scorrere tra i seni e tra le natiche… poi ricominciò a frustarmi il culo e mi ordinò di aprire le gambe: davvero non avrei resistito ad una scudisciata su quelle carni così tenere. Sentii che usciva dalla stanza, per ritornare poco dopo con una bottiglia che mi passò sui seni, insistendo sui capezzoli, che a contatto con quel freddo diventarono ancora più sensibili e mi bagnai ancora… scese con la bocca e mi leccò, gemetti di piacere e sentii il rumore della bottiglia che veniva aperta… inondò le mie ferite con l’aceto, il contenuto di quella bottiglia.

Gridai urla mute e mi ripetè di aprire le gambe: lo feci, e non ebbe pietà. Mi scudisciò un numero infinito di volte ed io impazzivo, sulle labbra, sul clitoride sul solco del culo… impazzivo di dolore e di piacere….

Mi tolse dalla sbarra e mi buttò sul tavolo.

“Hai fatto la troia?”. Mugolai un no.

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