Incontro inatteso, di Basualdo

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<Jocker>
view post Posted on 22/1/2012, 18:15     +1   -1




Una sera decido di andare in una discoteca con alcuni miei amici. Andiamo in un posto un po’ lontano, dove si balla latino americano, si chiama Harpoo. Il locale è bello e pieno di belle ragazze, noi facciamo subito tappa al bar e poi ci separiamo, ognuno per la sua strada in cerca di fortuna con qualche bella ragazza disponibile, che certo non mancano. Io mi guardo un po’ intorno e a un certo punto la mia attenzione cade su una bella ragazza che sta ballando al centro della pista, sorridente e allegra: ha i capelli a caschetto tinti di rosso mogano e un bel visino ovale, e indossa una gonna aderente e sexy e un paio di stivali. Quando finalmente la vedo andare verso il bar decido di provare a parlarci, e come me la trovo davanti resto per un attimo interdetto: guardandola meglio mi accorgo di averla già vista da qualche parte, ma non ricordo dove. Rinuncio a parlarle, per il timore che sia una amica di mia moglie, ma cerco di sforzarmi di ricordare dove l’ho vista. Lei ritorna a ballare e io resto ad osservarla, mentre balla a turno con un paio di uomini.E’ sensualissima, e i movimenti voluttuosi dei balli caraibici la rendono ancora piu sexy. A un certo punto mi viene in mente dove potrei averla vista: in effetti somiglia molto ad alcune foto che una ragazza mi ha mandato qualche tempo fa, mentre chattavo con lei su Yahoo; ma non può essere lei, sarebbe una coincidenza troppo fortunata. Mi avvicino per guardarla meglio, e in effetti mi sembra che somigli moltissimo alle foto che ho ricevuto, che erano belle foto molto sexy di una ragazza che come lei aveva i capelli rossi lisci e un bel visino ovale e regolare, e che indossava biancheria molto sexy e elegante; avevo chattato diverse volte con questa ragazza, anche parlando di sesso, e lei mi aveva detto di chiamarsi Diletta.
Alla fine decido di rompere gli indugi e di provare a parlare con quella bella ragazza, e quando la vedo dirigersi di nuovo al bar, la raggiungo e la fermo:
“Ciao, non ci siamo già visti da qualche parte? Sono sicuro di conoscerti, ma non ricordo né dove né quando.”
“Non mi sembra” dice lei “Io non mi ricordo di te.”
“Beh, comunque piacere! Io mi chiamo Samuele”
“Io Diletta!” mi risponde, sorridendo.
Io resto di stucco! Allora è proprio la stessa ragazza con cui ho chattato, e che mi ha fatto eccitare più di una volta con i suoi discorsi disinibiti e le sue foto sexy, fatte dal marito!
Decido di non dirle niente, e di vedere come vanno le cose, così le offro da bere, e lei accetta volentieri. Ci mettiamo a chiacchierare lì, al banco del bar, lei seduta su uno sgabello, e io in piedi. Lei è molto allegra e sorridente, e io dopo pochi minuti, superato il primo imbarazzo, mi trovo subito a mio agio. Poi lei mi chiede se mi va di ballare, io le rivelo che non sono un gran ballerino, ma lei insiste e alla fine mi trascina in pista. Lei balla molto bene, e si impegna anche a insegnarmi qualche passo. Però ben presto, con tutti quei suoi movimenti sensuali, io mi sento ribollire il sangue, e avrei una gran voglia di afferrarla lì in mezzo alla pista.
Balliamo per un po’ insieme, poi io le chiedo se vuole bere di nuovo, lei accetta allegramente, così torniamo al bar e ci prendiamo da bere. Le chiedo se ha voglia di prendere una boccata d’aria, il locale ha un bel giardino, così andiamo fuori, e riprendiamo a chiacchierare, uno di fronte all’altra, appoggiati ad una staccionata. A un certo punto, quasi senza accorgermene, io mi avvicino a lei., e provo a baciarla. Lei non mi rifiuta, e allora io insisto, affondandole la lingua in bocca. Lei contraccambia con la sua, un bacio sensuale e appassionato. Le sfioro le cosce con le mani, lei mi lascia fare, e anzi il suo modo di baciare mi incita a andare oltre, così lecarezzo le cosce entrandole sotto la gonna, e scoprendo con eccitazione il bordo delle calze e il nastrino di un reggicalze!
Sento la sua mano passare sul rigonfio dei miei pantaloni, e mi sembra di esplodere. Salgo ancora con la mano sotto la sua gonna, e trovo le mutandine, e le sento umide. Le scosto appena, e come le sfioro la figa già bagnata, lei sussulta.
“Che ne dici se andiamo in un posto un po’ più appartato?” le dico.
“Si” mi fa lei, “hai la macchina?”
“No” le dico io, “Sono venuto con alcuni amici, con la loro macchina.
“Ok allora andiamo nella mia!” Mi risponde lei.
Così usciamo dal locale, entriamo nel parcheggio, saliamo sulla sua auto e ricominciamo a baciarci.
Io torno ad occuparmi delle sue gambe, e comincio a sditalinarla, mentre lei geme per il piacere. Mi sbottona i pantaloni, e mi afferra il cazzo.
“Hai un bel cazzo grosso!” mi dice, e si china su di esso, prima leccandolo, e poi ingoiandolo, e inizia a spompinarmi in maniera sublime.
Io le tolgo la gonna e la camicia, e scopro che sotto indossa una splendida guepiere bianca, a fiori ricamati. E’ eccitantissima, con indosso la guepiere le calze e gli stivali, mentre la sua testolina va su e giù sopra il mio cazzo. Le sfilo anche il perizoma e mi ficco tra le sue gambe a leccarle la figa. Io sono eccitatissimo, nel sentirla ansimare di piacere mentre la lecco, ma la sua utilitaria è scomodissima, e allora decido di uscire dall’auto e di farla appoggiare al cofano. Inizio a scoparla sul cofano, palpandole le tette e baciandola, lei ansima e geme. A un certo ponto sento dei rumori vicini, mi giro e vedo quattro uomini che stanno passando un po’ più in là. Siamo nella penombra e spero che non ci vedano, ma a un tratto uno dei quattro ferma gli altri tre e indica verso di noi.
I quattro si avvicinano, e io faccio per rialzarmi, ma non faccio a tempo che loro sono gia a pochi metri da noi:
“Guarda che bella troia! Possiamo partecipare anche noi?”
Io non so come reagire, ma prima ancora che possa dire qualcosa, uno di loro si è già messo accanto a noi e sta palpando le tette a Diletta! Un attimo dopo lei si ritrova con le mani dei nuovi arrivati che la frugano dappertutto, mentre io continuo a scoparla. Uno di loro le prende la testa e se la tira a se, facendole aprire la bocca e infilandoci il suo cazzo dentro. Lei lo spompina di buon grado mentre io la scopo, e allora anche gli altri vogliono la loro parte. Si alternano a farsi spompinare, e allora io la faccio alzare dal cofano e la faccio girare, e riprendo a scoparla da dietro, mentre lei piegata in avanti spompina i quattro cazzi. Uno di loro mi dice:
“Facci fare un giro anche a noi, nella fica di questa bella troia!”
Allora io mi faccio da parte, e lui comincia a chiavarla al mio posto.
Lei geme di piacere, succhiando avidamente i cazzi, mentre tutti la palpeggiamo eccitatissimi; gli altri tre si alternano a scoparla, prima in piedi, poi facendola di nuovo sdraiare a pancia in su sul cofano.
“Come ti chiami, bella?” Chiede uno di loro
“…Di…Diletta….” Dice lei, in mezzo all’affanno.
“Bene, Diletta! Vediamo quanto sei troia!”
La fa alzare di nuovo, e la porta verso una panchina lì vicino, sotto un lampioncino. Andiamo tutti lì, lui la fa sedere e le mette di nuovo il cazzo in bocca.
“Secondo me è ancora più troia, e può fare di più!” Intervengo io, avvicinandomi. La faccia mettere a quattro zampe sulla panchina, e mentre lei comincia a spompinare l’altro, io le lecco il buchetto del culo, e poi ci appoggio il mio cazzo e lo forzo, penetrandole dentro e strappandole un lieve mugugno. Comincio a incularla con gusto, mentre gli altri si alternano nella sua bocca, e dopo un po’ cedo volentieri il posto agli altri. La inculiamo a turno tutti e cinque, sfondandola come forsennati, e lei tra un cazzo in bocca e l’altro ci incita di fotterla forte!
Uno di loro si siede e se la tira sopra, penetrandole facilmente nel culo ormai ben aperto, mentre uno dei suoi amici le si presenta davanti, infilandole il proprio cazzo in figa. I due se la stantuffano in due, mentre lei si dimena dal piacere.
Finalmente la facciamo sedere sulla panchina, e ci mettiamo tutti intorno a lei. Io le schizzo con gusto sul bel visino, sporcandole il naso la fronte e i capelli, e gli altri quattro mi imitano, mentre lei sta a bocca spalancata per cercare di ricevere almeno un po’ di sperma direttamente in gola. Alla fine, con il viso e le tette gocciolanti e la guepiere bianca tutta macchiata di sborra, lei si lacsia andare ad una risata di soddisfazione; io mi guardo attorno, e mi accorgo che oltre a noi si sono fermate altre cinque o sei persone a vedere lo spettacolo. Uno di loro mi chiede “Ma è la tua donna?” “No” gli dico io, “L’ho conosciuta stasera, anche se sapevo già che è tanto bella quanto troia!”
 
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