Studi medici sfatano un mito: Il punto G non esiste

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view post Posted on 20/1/2012, 21:59     +1   -1
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Donne non avvilitevi più per il mancato raggiungimento dell'acme del piacere. Uomini non esasperatevi nella ricerca di qualcosa che non c'è. Il punto G non esiste: ecco la sentenza definitiva di 60 anni di studi medici.


Stop alle ricerche forsennate e alla frustrazione per il mancato ritrovamento. Siamo in ambito intimo e dopo tante leggende e verità sul punto G arriva un’autorevole smentita dagli studiosi dello Yale-New Haven Hospital del Connecticut: il punto G non esiste. Gli uomini e le donne di ogni latitudine dovranno darsi per vinti dal momento in cui il famoso bottone del piacere si rivelato essere introvabile.

Gli uomini potranno abbandonare le estenuanti stimolazioni manuali a mo’ di speleologi della vagina, e le donne potranno dirsi soddisfatte della propria sessualità per un piacere meno pretenzioso ma non per questo meno godereccio, che riduce di gran lunga le ansie da prestazione di entrambi i partner.

Affrontando la questione da un punto di vista scientifico gli studiosi dello Yale-New Haven hanno tirato le somme di 60 anni di studi e oltre 100 pubblicazioni: fin dalla prima, datata 1950 che porta la firma del ginecologo tedesco Ernst Grafenberg, pioniere delle esplorazioni del piacere femminile nonché papà del famoso interruttore – G come l’inziale del suo cognome – . Dai suoi studi in poi tante testimonianze dirette, fino al sessuologo italiano Emmanuele Jannini che nel 2008 sarebbe riuscito addirittura a fotografare il punto del piacere estremo.

Per quanto alcuni amatori molto esperti abbiano dalla loro prove tangibili della presunta esistenza del famoso fagiolo, confermato anche da alcune sedicenti fortunate, non c’è nessuna prova scientifica che sostenga le loro sicurezze. Sono state sottoposte ad indagini circa 1.800 donne, nello studio del 20120 del King’s College di Londra, per arrivare alla conclusione che il punto G può essere classificato come inesistente nell’anatomia femminile.

Lo studio statunitense tira le somme chiudendo la querelle a chiare lettere sulla rivista di settore Journal of Sexual Medicine: “Misure investigative obiettive non sono riuscite a produrre un’evidenza forte e consistente dell’esistenza di una regione anatomica correlabile al famoso punto G”. Non ci resta che metterci una pietra sopra e dire addio alla chimera del sesso visto che con una buona intesa, tanta fantasia ed un pizzico di erotismo i risultati sotto le lenzuola si raggiungono con ancora più soddisfazione.

 
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