L'addio al nubilato di Denise (seguito di "Le mie sorelle"), dal web

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<Jocker>
view post Posted on 23/12/2011, 21:50     +1   -1




Passarono mesi, poi anni e le sessioni amorose con le mie sorelle erano completamente svanite.
Per settimane, dopo l’arrivo dei miei, sperai che ripartissero, che si allontanassero di casa anche per qualche ora lasciandoci soli. Ma anche se accadeva, mai restavamo in casa tutti insieme.
Tra il lavoro, la scuola, impegni vari non capitava mai che ritornassero tutte e tre nel mio letto.
Io avevo preso il via, comunque. Ero in piena attività sessuale e riuscivo ad avere numerose amanti. Ma mi rendevo conto che, anche se non erano sul serio le mie sorelle, le ritenevo tali e sbattermele aveva un che di sordido… e di eccitante!
Molto probabilmente sono malato. Ma queste erano le mie voglie. Avevo comunque una vita sessuale sana, perciò nonostante la nostalgia dei giorni passati, dopo il primo mese, smisi di crucciarmi.
In realtà, l’estate che arrivò, mi portò anche una certa dose di eccitazione: i miei si stavano preparando per una vacanza di almeno 2 settimane! Ma mentre io già godevo al pensiero di quello che sarebbe potuto succedere, Lily e Denise si organizzarono una vacanza per conto loro.
Rimasi solo con Debby che doveva lavorare. Purtroppo Deb era quella che meno di tutte mi faceva intendere di non aver dimenticato il periodo trascorso a urlare per il piacere che reciprocamente ci donavamo.
Le altre due erano alquanto disinibite da arrischiare uno sguardo malizioso verso di me quando, ad esempio, in tv passavano scene di sesso. Certo, nulla di più, ma almeno io sapevo che quella delizia non me l’ero sognata.
Deborah invece niente. Era dolce e affettuosa come sempre, ma niente di più. Durante le settimane che passammo soli a casa, non mi fece mai intendere che desiderasse condividere con me qualcosa di più della cena e di un film. E anche durante le serate che passavamo insieme, io ero sul divano, lei in poltrona.
Insomma, quando i miei tornarono ero frustrato perché avevo sperato di poterla avere, di poter di nuovo sentirmi al sicuro tra le sue tettone e nel suo grembo. In più, quando Denise e Lily tornarono dalla vacanza non ci furono allusioni: erano convinte che Deb non me l’avesse data. Lo davano per scontato.
Perché? Iniziavo a sentirmi irritato e scopavo solo per dimostrare di saperci ancora fare. Ma non provavo più quelle sensazioni che avevo provato solo sbattendomi loro. E mi mancavano!
Il tempo passò. Eravamo tutti cresciuti e Denise una sera annunciò che si sposava. Conoscevamo il suo ragazzo, era un tipo a posto. Eravamo tutti felici per lei, ma mi sentivo anche un po’ triste. Non avrei più visto mia sorella ogni giorno!
I preparativi per le nozze misero in grande agitazione tutta la famiglia. Un pomeriggio, il giorno prima delle nozze, stavo dormendo dopo una lunga sessione mattutina di shopping quando mi sentii chiamare.
Mi svegliai. Era Lily. Era in camera mia. Indossava dei pantaloncini di jeans e un top bianco.
- Puoi venire in camera di Denise? Non riusciamo a tirare giù uno scatolone.
La seguii, tranquillo. Entrai e mi bloccai sulla soglia.
Denise indossava una specie di baby doll bianco di velo. Il baby doll era corto, arrivava all’inguine. Era tutto trasparente, non aveva intimo. Aveva delle autoreggenti bianche e scarpe col tacco alto bianche. Aveva anche il velo tra i capelli e un bouquet in mano.
Era un sogno.
- Come sto? - mi chiese
Decisi di essere scherzoso: - Andrai così in chiesa domani?
Deborah, che stava armeggiando con una valigia, rise.
- No, questo è l’abbigliamento che avrò la prima notte di nozze. Che ne pensi? - mi chiese voltandosi e mostrandomi il suo fantastico di dietro, due anni prima avevo sborrato lì dentro, pensai.
Mi indicai il cavallo dei pantaloni: - Ecco cosa ne penso.
Denise mi fissò a lungo il gonfiore crescente, poi mi guardò e disse: - Mamma e papà non ci sono. Fino a stasera a cena staranno fuori.
- Davvero? - chiesi, sorridendo.
- Da domani, sarò una donna sposata - mi sussurrò la mia visione in bianco.
- Stai crescendo, Denise - le dissi.
- Abbiamo deciso che tu sarai il suo regalo di addio al nubilato - mi disse Lily.
Io annuii: - Mi sembra giusto.
Mentre le altre sorelle si spogliavano nude e si sedevano a terra per potersi masturbare, io mi avvicinai a Denise e la baciai.
- Mi sei mancata… - le sussurrai.
- Scopami, come solo tu sai fare - mi incitò.
La sospinsi contro il muro, mi inginocchiai davanti a lei, appoggiai la sua coscia sulla mia spalla e la leccai. Gustare un sapore così noto mi fece sentire bene. Mi sentii felice, a casa. Sentivo che lei mugugnava di piacere e mi spingeva la testa contro la sua fessura. Godeva e lo avvertivo. Le infilai un dito nella passera e lei gemette.
Iniziai a ruotarle il dito dentro e sembrò perdere la ragione, venne strillando. Poi mi fece rialzare bruscamente. Mi baciò, mi assalì, mi buttò per terra.
Con la coda dell’occhio vedevo le altre due avvicinarsi. Si sedettero a pochi centimetri da noi.
Denise mi spogliò furiosamente, mi strappò la camicia e la lanciò lontano. Sembrava una furia e mi piaceva, cazzo, se mi piaceva! Nel fare questo, sentivo che strofinava la patata contro la mia coscia. Quando si sedette sulla mia asta già dritta sembrò che tutto intorno a me vorticasse. Era così bello che mi girava la testa!
L’immagine che vedevo nello specchio situato alla mia destra era a dir poco sublime: io nudo, pompato da una sposa che di virginale aveva solo il candore del baby doll e del velo.
Non si era tolta nulla del suo succinto abbigliamento e, se avesse voluto farlo, io glielo avrei impedito.
Quando venne la misi a pecorina. Iniziai a leccarle il buco del culo e a infilarle gradualmente un dito e poi due. Intuendo quello che stava per capitare, sentii il suo respiro rotto dall’emozione.
- Ricordati di questo domani notte, quando sarai con tuo marito - le dissi spaccandole il culo.
Il suo fu un urlo lancinante, seguito dall’urlo delle altre due sorelle che stavano raggiungendo l’orgasmo.
La pompai per diverso tempo, la feci venire e strillare tanto che mi chiesi se domani avesse ancora avuto voce per pronunciare il suo sì all’altare.
Poi mi sfilai dal suo sfintere e le entrai nella figa. Mentre la pompavo ferocemente mi disse: - Ed, prendo la pillola… vienimi dentro! - il suo solito tono imperioso. Il suo ragazzo era un uomo fortunato.
- Oh mio Diooo - gridò lei all’improvviso, venendo.
Io venni a mia volta dentro di lei. E sentendosi invadere di quel caldo fiotto gemette deliziata.
Uscii e con mio sommo stupore, Lily si avvicinò e infilò un dito nella passera della sorella. Se lo mise in bocca, leccandolo.
- Ottimo, come sempre, fratellino - mi fece strizzandomi l’occhio.
Mi alzai, fissai Deb che si rivestiva, Lily seduta col dito in bocca come una ragazzina e Denise sdraiata a pancia in giù che ansimava cercando di riprendere fiato.
Mi chinai su di lei: - Auguri, tesoro… ti voglio bene.
Denise sollevò la testa: - Te ne voglio anche io. E grazie per il regalo.
- Posso dire con onestà: è stato un piacere.
Tutte risero e io me ne andai di là per godermi un po’ di meritato riposo.
 
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