Casa di zio, dal web

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<Jocker>
view post Posted on 26/11/2011, 17:20     +1   -1




Il fratello di mia madre ha quasi 50 anni, ma fin da piccolo l'ho sempre visto come lo zio sporcaccione con cui parlare di ragazze senza il problema dell'età. Ha una bella casa fuori città, sviluppata su due piani più tavernetta e mansarda usata più come ripostiglio che altro. Spesso capita che vada con la moglie a fare qualche viaggetto con la moto e non perde occasione per offrirmi il doppione delle chiavi per portare qualche “ragazzetta”, come le chiama lui, per stare senza la fretta e la paura che tornino i miei. E' stato anche lui giovane e magari avesse auto qualcuno che gli prestasse la casa anche solo per una sera. Solo che prima dei 18 anni non avevo mezzi per andare fino a casa sua e dopo non era mai capitata l'occasione giusta. Ora invece quando mia madre mi dice che lo zio deve partire di nuovo per il week end non ho più scuse, così vado a trovarlo al lavoro e pranziamo insieme.

Come sempre quando entro in ufficio mi saluta in maniera che a me pare distaccata, ma in realtà è come se salutasse un normale nipote; appena siamo soli in ascensore ecco che si trasforma e mi stringe il collo spettinandomi i capelli come faceva quando ero piccolo chiedendomi: “Beh, come stai moccioso? Ti stai dando da fare con qualche ragazzetta? E quella rompicoglioni di mia sorella sta bene?” E cose del genere. Seduti a tavola cerco di tenere il discorso lontano per un pò altrimenti so che una volta preso non si parlerebbe d'altro ma alla fine mi faccio coraggio e gli chiedo:
- Parti di nuovo vero?
- Già vado via per qualche giorno con tua zia in moto, come sempre, e come sempre se vuoi ti do le chiavi di casa; vabbe' che tanto mi dici sempre di no. Io comuque te lo dico non si sa mai.
Evidentemente devo aver fatto un sorrisetto strano perchè lo zio mi guarda incredulo e mi dice quasi gridando
- Non dirmi che finalmente hai intenzione di portare un ragazzetta? Brutto stronzetto e quando volevi dirmelo? Ti avrei portato già le chiavi se me lo avessi detto prima. Almeno posso sapere chi è questa nuova fiamma?
- E' una ragazza che ho conosciuto un mesetto fa ad una festa di laurea.
- E’ nella tua facoltà?
- No no, studia legge. Ci siamo scambiati i numeri quella sera e ci vediamo spesso a pranzo e i fine settimana. Per ora non so dirti ma mi trovo bene e se continua sono ben contento; insomma non è una sveltina, lo sai che non sono bravo in queste cose.
- E com'è fatta? Hai una foto? Sennò me la fai vedere su facebook.
- Si, quando saliamo mi collego e te la faccio vedere, ti piacerà. Ha due bocce enormi. Però è piccola e snella ma non troppo magra da anoressia; alta circa 1,65 come zia, viso molto particolare vedrai, non diresti nemmeno che è italiana. Ha due occhioni marroni, capelli mossi e un bel nasino.
Mio zio col suo sorriso compiaciuto intento a tagliare la carne mi dice con aria di sfottò:
- Ho capito, sei cotto e mangiato. Allora domani passi di nuovo a prenderti le chiavi? Così ti spiego anche come funziona l'idromassaggio.
- Me l'avrai spiegato mille volte grazie, non stai parlando con mia madre. Io ho un minimo di dimestichezza con la tecnologia.

Insistiamo fino a fine pranzo sull'argomento poi vado a casa e chiamo Serena per dirle di non prendere impegni sabato sera che finalmente saremmo stati soli.
Da quando ci frequentiamo per un motivo o per l'altro non siamo mai riusciti a rimanere soli se non in macchina. Il primo bacio è arrivato una settimana dopo il nostro primo incontro e durante le successive tre settimane siamo riusciti ad appartarci cinque o sei volte in un posto tranquillo che conosco. Il petting non è mancato, ai baci lunghi e intensi sono seguite le carezze sopra i vestiti fino ad arrivare al contatto con la pelle calda di voglia. L'ultimo incontro in macchina è stato particolare perchè ho scoperto la natura intraprendente di Serena.

Seduti nella mia piccola C1 con la luce ormai quasi completamente rarefatta di un lampione lontano, stiamo dando sfogo al nostro bisogno di contatto tenuto a bada per tutto l'arco della serata con gli amici. Accarezzo la sua pelle liscia con il dorso delle dita, le prendo delicatamente il mento accarezzando con il pollice la sua guancia per poi avvicinarmi e toccare le sue labbra con le mie, una volta ancora e ancora; inspiro il misto di profumo ormai quasi svanito e l'odore della sua pelle che va a toccare qualche parte animalesca dentro di me. Un brivido di piacere dalla nuca passa per la pancia e porta la mia attenzione sul gonfiore nei pantaloni. Ma è un attimo, sono completamente preso da quel bacio, dalle sue labbra che sono sbocciate come un fiore al mattino rilasciando una deliziosa fragranza caratteristica della persona. L'assaggio con la punta della lingua. Lei è bravissima a ricambiare il tocco senza esagerare. Odio le ragazze troppo invadenti, come quelle che si fanno baciare senza dar segno di collaborazione. Lei invece è perfetta, l'atmosfera è perfetta o almeno in quel momento così mi sembra. Ero rimasto estasiato dal suo bacio già la prima volta. Ed anche lei, ora come tre settimane fa, appena stacco lentamente le mie labbra dalle sue emette un leggero mugolìo di piacere e rimane con gli occhi chiusi. Li apre leggermente e ricambia il mio sorriso dicendomi che le piace tanto quando la bacio. Al che mi sistemo meglio, la cingo con un braccio e la stringo a me per il bis. Andiamo avanti così per un pò di minuti mentre le mani, come desiderose di contribuire al piacere, si muovono da sole accarezzando ora la spalla, ora la gamba ora la schiena. Le sfioro il seno e la sento vibrare tra le mie braccia, così capisco che forse devo insistere. Passo il dito seguendo la bretella del reggiseno deviando e tagliando verso il capezzolo che sotto il tessuto rigido è difficile da riconoscere. Al dito singolo si aggiungono le altre quattro e infine il palmo avvolgendo l'intera coppa, ruotando e dando decisione al tocco per poi scendere sulla pancia e voltare in direzione dei fianchi. I movimenti sono così naturali e l'estasi del toccare, baciare ed essere toccato riempie la mia mente che ha spazio solo per il piacere dato e ricevuto. Poi però sento la mano così lieve e gentile di lei che accarezza con tocco deciso la durezza del mio organo e sono io questa volta lasciarmi andare ad un suono di goduria con le labbra sempre incollate alle sue. A mia volta passo la mia mano tra le sue cosce facendo si che il lato della mano strofini contro il cavallo dei jeans, prima delicatamente poi in maniera più decisa. Lei prende la mia mano, all'inizio sembra voglia toglierla da lì, invece con mio stupore la preme contro il suo ventre, inarca leggermente la schiena e la fa strisciare giù in modo che le mia dita entrino tra il piccolo spazio che c'è tra la pelle e i pantaloni. Non so se voluta o no, ma oltre la barriera più esterna la mano ha superato anche gli slip ed ora sulla punta delle dita sento la ruvidità dei puoi peli corti e il calore del suo sesso. Lei mi guarda, probabilmente per vedere la mia reazione; io stordito dai baci e dalla sua mano che ora avvolge il mio membro dall'esterno dei jeans ricambio il suo sguardo con aria interessata e per nulla turbata. D'accordo sul da farsi toglie la mano dal mio bassoventre e si sbottona i jeans aprendo le gambe per permettere alla mia mano di esplorare la sua zona umida di voglia; il mio dito medio scivola tra le grandi labbra mentre le altre dita le contengono come per non farle scappare via. Evidentemente non sono l'unico eccitato, il mio dito scivola senza trovare opposizione alcuna mentre Sere stringe più forte la mano sul mio pacco massaggiando con foga, quasi a farmi male e muove il bacino per assecondare i miei movimenti dentro i suoi pantaloni. Tiro leggermente fuori la mano e con il dito faccio pressione sul clitoride in un leggero movimento circolare; piego leggermente il medio giocando con il bottoncino del piacere poi mi rituffo in profondità, facendolo entrare prima leggermente, poi più a fondo. Lei che prima ansimava con gli occhi chiusi ora si morde il labbro e geme silenziosamente per la sensazione riscoperta, poi quando ricomincio ad andare su e giù, penetrando col dito e giocando a muoverlo in quello spazio stretto e bagnato, lei mi passa la mano nei capelli e stringe, si gira leggermente poggiando la sua schiena sul mio petto. Ora la mia mano libera s’infila tra lei ed il sedile afferrandole il seno grosso e pieno. La bacio sul collo in una combinazione che non le da scampo. Ancora su, ancora giù, dentro e fuori, massaggio il seno e le mordo l'orecchio, ancora su e giù e finalmente con uno spasmo tipico di un orgasmo violento, prima mi stringe con forza e strozza quello che penso sarebbe stato un gemito rumoroso e poi si rilassa completamente poggiando la testa sulla mia spalla.

Quello che prima era un respiro ritmico e affannoso ora torna ad essere più lento e regolare, si gira e con la mano dietro la nuca mi stampa un bacio con uno schiocco che echeggia in tutta la desolazione che ci circonda. Non mi dice nulla ma il suo sguardo è pieno di un misto tra stanchezza e compiacimento. Io ho un sorriso a 75 denti tanto che mi merito un:
- Come sei soddisfatto eh!
- Sono contento di averti portato fin lì - le dico io ed aggiungo - mi piace dare piacere almeno quanto riceverlo.
- Addirittura altruista nel sesso! Quindi non sei uno di quelli che viene, si gira e si addormenta lasciando la propria donna insoddisfatta?
- Mai! Non riuscirei a lasciarti così. Finché ne vuoi puoi contare su di me.
Con sguardo malizioso annuisce come per dire “Se le cose stanno così buon per me”. Poi da uno sguardo al mio cavallo e nota che è ancora speranzoso di attenzioni così mi dice:
- E di quello che ne facciamo ora?
- Ne avrà per la prossima volta.
Mento. Lei capisce e con la faccia da “mi stai prendendo in giro?” allunga la mano sul tronchetto della felicità e accarezzandolo dice:
- Sarà ma secondo me se mi lasci fare a lui non dispiace.
Abbozzo un “non preoccuparti”, ma vengo zittito con un bacio e le sue mani vanno ad orchestrare con bottoni e lampo.

Le sue mani che mai avrei immaginato un mese prima in quell'atto tirano fuori con maestria il mio pene gonfio e cominciano un massaggio sublime che mi fa sciogliere letteralmente sul sedile. Non speravo in un risvolto del genere quella sera, anche se è da quando l'ho vista per la prima volta a quella festa in quel vestitino che metteva in risalto tutte le sue deliziose e provocanti curve che ci spero. E le sorprese non erano finite lì. Stacca la mano e si mette a sedere dritta sul sedile; prende dal polso un fermaglio e raccoglie i lunghi capelli castani in una coda di cavallo. Stupito penso “non vorrà mica...”; al solo pensiero sento il sangue pompare ancora di più e il tronchetto diventare una sbarra di metallo. Lei mi guarda con uno sguardo da cattiva ragazza mentre riprende in mano il pene e lo fa affondare nella sua calda e umida bocca. Sente il mio corpo irrigidirsi tutto, la sensazione è paradisiaca; con movimenti perfettamente coordinati tra mano e testa mi porta in pochi minuti all'apice del piacere. Provo ad avvertirla che sto per venire ma lei non sembra interessata, anzi aumenta il ritmo. Io che credevo di dover far di tutto per non esplodere in giro mi rilasso totalmente e lascio che intervengano il minor numero di muscoli possibili. Così amplifico quella sensazione di relax e durezza che solo l'orgasmo sa dare e vengo come non venivo da tempo.
Ora gli sguardi sono invertiti. Io non riesco a tenere gli occhi aperti e lei mi guarda soddisfatta. Ci ricomponiamo un po', ci diamo dei baci che hanno un sapore diverso; se prima erano pura passione, ora che gli ormoni si sono placati un po' subentra quella complicità che solo l'aver dato piacere a vicenda, in maniera così altruistica può dare. Anche se non abbiamo consumato realmente, siamo andati molto più vicini al fare l'amore rispetto a quelle volte che si fa sesso senza quella voglia di dare oltre che ricevere.

 
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The_Big_Ticket
view post Posted on 2/12/2015, 11:04     +1   -1




Giusto così
 
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