AFRODISIACI (Spremuta al limone), di Farfallina

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<Jocker>
view post Posted on 19/11/2011, 15:16     +1   -1




Nell'ambulatorio dove pratico la professione di medico internista vengo quotidianamente a contatto con i corpi di donne giovani e anziane. Spesso sono turbato dalle loro nudità, ma più di tutto resto confuso dagli odori che emana la loro pelle. A essere sincero non sono i profumi ottenuti per sintesi chimica spruzzati sull'epidermide a procurarmi piacere, e nemmeno quelli ricavati dalle erbe e dai fiori, ma è l'odore intrinseco nella pelle. Non stupitevi per questa mia affermazione, ma se farete attenzione alle mie parole vi racconterò com'è nata questa mia passione.
Tutto ha avuto inizio l'estate di due anni fa... Un pomeriggio, di ritorno a casa, reduce da una stressante giornata di lavoro in ospedale, non vedevo l'ora d'infilarmi nel box della doccia per dare refrigerio al mio corpo.
- Marianna... sono tornato a casa! - dissi a voce alta appena oltrepassai la soglia della nostra abitazione. - Vado in bagno a farmi la doccia.
Durante il cammino verso la stanza da letto mi liberai poco per volta degli indumenti. Lasciai cadere i capi di vestiario sul copriletto e andai dritto verso la stanza da bagno. Soltanto quando raggiunsi la porta del bagno avvertii il rumore provocato dallo scroscio d'acqua che stillava dalla doccia. Aprii la porta e dietro la paratia a vetri del box intravidi la figura di mia moglie.
- Ti spiace se entro anch'io nel box? Facciamo la doccia insieme.
Il rumore dell'acqua si attenuò. La paratia di vetro si aprì e il viso di Marianna, mischiato a una nube di vapore, fece capolino dal box.
- Sono tornata a casa da poco anch'io. Avevo voglia di darmi una rinfrescata e... - disse come se volesse scusarsi.
Il corpo di mia moglie, imperlato di stille d'acqua e sapone, non mancò di turbarmi. Marianna non è il tipo di donna appariscente, ma i modi eleganti e raffinati di cui va fiera le conferiscono una carica erotica non comune, ed è una delle ragioni che mi hanno istigato a sposarla.
La pelle, ricoperta da gocce d'acqua, mandava riflessi luminescenti. Sui seni minuti facevano bella mostra le areole appuntite dei capezzoli per effetto dell'acqua sulla pelle. I lunghi capelli, di un colore rosso carminio, raggrumati dall'acqua, le scendevano lungo il collo lambendole il petto.
- Vieni dentro, dai... che aspetti? C'è posto per tutti e due.
Trovai posto nello spazio risicato del box a stretto contatto col corpo di Marianna. Una ottima occasione per fare l'amore, pensai quando la mano di mia moglie prese a sfiorarmi l'orifizio dell'ano per risalire sino allo scroto. Un lieve fremito delle gambe mi fece vacillare. Appoggiai la schiena alla parete di piastrelle e rimasi fermo. Marianna afferrò l'uccello nella mano e prese a masturbarmi a ritmo lento, affaccendandosi con le dita sulla superficie della cappella mentre l'acqua usciva dalla doccia e bagnava i nostri corpi.
Iniziai a sfiorarle la nuca con le labbra e le succhiai la pelle. Quando insinuai la punta della lingua dentro le pieghe di un orecchio l'effetto su Marianna fu immediato. Le gambe iniziarono a vacillarle, anche il resto del corpo prese a fremere. Bisbigliò incomprensibili parole al mio orecchio di cui non colsi appieno il significato. Divaricò le gambe e aprì uno spiraglio fra le cosce. M'insinuai con le dita fra i peli che circuivano il pube. Sfiorai le grandi labbra impiastricciate d'umore e mi soffermai a toccarle il clitoride.
La sporgenza carnosa era turgida al pari del mio uccello. Marianna prese dal portasapone un frammento di sapone di Marsiglia che era solita utilizzare per il bucato e lo passò nelle mie mani.
Le piaceva detergere la pelle con il sapone di Marsiglia, riteneva che le saponette in commercio contenessero sostanze irritanti e nocive per una pelle delicata come la sua. Mentre il sapone di Marsiglia, a suo dire, le manteneva la pelle lucente e vellutata, ma soprattutto le conservava intatto l'odore dell'epidermide così come piaceva a me.
Ruotò il rubinetto della doccia rallentando la caduta dell'acqua tiepida. I nostri corpi, ricoperti di sapone, presero a sfiorarsi scivolando l'uno sull'altro, producendo su entrambi palpitanti brividi di piacere.
Marianna mi fece dono di innumerevoli lampi di godimento. Ma quel pomeriggio fu soprattutto l'inizio di nuove eccitanti scoperte che da allora hanno segnato il nostro rapporto amoroso.
- Ne ho voglia, non ne posso più! - mi sussurrò all'orecchio. Allargò le gambe e prese a pisciare.
Un intenso getto d'urina, di colore rosso fuoco, uscì dalla fica e finì sui miei piedi. Mi stupii nel vedere l'insolito colore della pipì. A essere raggiunto dal getto della sua piscia c'ero abituato. Era pratica comune che riversasse nelle mie mani le scorie della sua vescica quando facevamo la doccia insieme. Ma scorgere l'urina colorata di un intenso colore rosso mi eccitò a tal punto che al termine della minzione le sollevai una coscia e la penetrai.
Lo feci con rabbia spingendola contro la parete. Marianna, eccitata più che mai, iniziò a contrarre la mucosa della fica sull'uccello mugolando di piacere.
L'amplesso non durò a lungo per lo stato di eccitazione in cui mi ero venuto a trovare. Le sborrai nella fica, senza adottare alcuna precauzione dimenticando che da un po' di tempo aveva sospeso la pillola anticoncezionale. A giudicare dal modo convulso con cui la sentii fremere fui certo che fosse soggetta a un meraviglioso orgasmo. Dopo quegli attimi di confusione mi prese un forte senso di paura e di profonda preoccupazione.
- Hai notato il colorito delle tue urine? - dissi.
- Non è niente, non t'impressionare. - rispose. - Il medico mi ha prescritto un farmaco per debellare l'allergia da polline. Quando mi ha scritto la ricetta mi ha avvertita che il farmaco avrebbe colorato le urine di rosso.
La scoperta di quella inusuale colorazione della pipì ci spinse a tuffarci a capofitto nella ricerca di nuovi piaceri sessuali. Da quel giorno sulla nostra tavola non scarseggiano mai le confezioni di coloranti alimentari naturali. Stiamo consapevoli della tossicità di questo tipo di sostanze che potrebbero produrre danni irreversibili al nostro organismo, ma non ne possiamo fare a meno.
Non ci consideriamo dei tossicomani, ne facciamo uso con parsimonia e solo all'occorrenza. Da alcuni mesi ci siamo buttati anima e corpo nello studio delle piante aromatiche, specie in quelle da frutto, applicandoci abbiamo portato alla luce altre scoperte.
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Ormai sono trascorsi due anni dal giorno in cui abbiamo fatto nostri gli effetti dei coloranti sull'urina. L'estate scorsa, mentre ero in bagno, intento a radermi la barba, sono stato invitato da Marianna a tenerle compagnia dentro il box della doccia.
- Vieni, entra, dai... Ho qualcosa d'importante da farti gustare.
- Ma dai... lo sai che ho fretta. Sono maledettamente in ritardo, dovrei già essere al lavoro.
- Assecondami, dai. Vedrai che non te ne pentirai.
L'accontentai ed entrai nella doccia.
- Inginocchiati. Chiudi gli occhi e apri la bocca.
Fra le mie labbra cominciò a scorrere un liquido caldo dal sapore dolciastro molto simile all'arancio. Rimasi sorpreso da quella scoperta. Eccitato aprii la porta del box. Trascinai Marianna sul pavimento del bagno e la misi carponi davanti a me. Sputai un po' di saliva sulle dita e la penetrai nel culo allargandolo per bene. Subito dopo accompagnai con la mano il cazzo dentro di lei.
Marianna e io avevamo scoperto l'uovo di Colombo, infatti, è sufficiente nutrirsi a pranzo e cena per un giorno intero esclusivamente di frutta della specie Citrus, per ritrovare nelle urine il medesimo sapore del frutto ingerito.
Adesso alterniamo pasti normali con altri vegetariani a base di limone, arancio e pompelmo. La pelle di Marianna è sempre lucente e, a differenza delle altre donne, non ha bisogno né di profumi né di oleose fragranze. Così viviamo felici e contenti.



 
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