| - Sei stanco? - No. E tu? - Nemmeno io. - Pensavo che la testa mi scoppiasse quando ho raggiunto l'orgasmo. - Stavolta hai goduto per davvero? - Umm... sì... direi proprio di sì. E tu? - Anch'io. - Tutto qui? Non sai dire nient'altro? - Posso assicurarti che mi piace come lo succhi. - Dai, non fare il cretino. - Dico davvero, ormai lo dovresti sapere. - In quei momenti ti sento molto partecipe. Ah!... Ah!... - Perché ridi? - Sono pazza, lo sai. - Sì, certo che lo so. - Ti piace toccarmela? - Ti disturba se la tocco come sto facendo ora? - No, ma sono imbarazzata quando lo fai. - Perché? - Perché sì. - Non c'è ragione. Mi piace sentirla bagnata come l'hai adesso. - A me invece m'imbarazza. - Vuoi dire che non provi piacere mentre ti tocco? - Tutt'altro, mi eccito tantissimo. - E allora? - Allora cosa? - Ti amo. - Non si dicono queste cose, lo sai. - E' la verità. - Cambiamo discorso. - Perché non parlarne invece? - Perché no. - Dillo che ti piace farti accarezzare la passera. - Sì, certo che mi piace, lo sai. - Cosa senti? - Non è semplice descrivere le sensazioni che provo. - Provaci. - Uffa! Hai deciso di mettermi in imbarazzo allora. - Potrei raccontarti cosa provo mentre me lo spompini. - Lo so già. - Lui cosa prova mentre glielo succhi. - Sai benissimo qual è il rapporto fra me e Lui. Non è come te, non mi chiede mai di succhiarglielo. - Perché? - Non gli piace fare sesso. Se dipendesse da Lui non lo faremmo mai. Te l'ho detto, no? - Difficile da credersi. Ma è sempre stato così? - Solo con te ho conosciuto la gioia di essere amata. - Ti masturbi ancora? - Meno di prima, ma lo faccio ancora. - Perché? - E' un piacere molto particolare. E' qualcosa di trascendentale. Tu lo fai? - Tutti i giorni. - Scherzi? - No, dico davvero. - Ma dai. - Non voglio che altre donne condividano il tuo cazzo con me. Sono gelosa lo sai. - E allora dimostramelo... fatti inculare. - Hai l'uccello che si sta rizzando o è una mia sensazione? - Non cambiare discorso. Fatti inculare, dai! - Quest'argomento lo abbiamo affrontato parecchie volte. Non voglio, lo sai. E' inutile che insisti. - Guarda come è diventato duro. Toccamelo! - Sì, lo so. Hai un bel cazzo. Ti conosco meglio di chiunque altra. - Ma toccamelo, dai. - Ecco, l'ho nella mano. - E allora? - E allora cosa? - Non ti va di essere inculata? - Uffa!! - Dai, vieni qua, sciocchina. Abbracciami. - Non ferirmi, ti prego, non farlo più. - Baciami! - Umm... - Beh, tutto qui? - Come sarebbe a dire tutto qui? - Puoi fare di meglio. - Come? - Succhiamelo! - Ma abbiamo appena... - Succhiamelo! - Ma... - Ecco così, brava... così... così... - Non ti stanchi mai? Come fai ad avere il cazzo sempre pronto all'uso. - E tu allora, non sei mai sazia del mio seme? - No, mai. Lo sai. - Quel che so è che mi piace stare insieme con te. Accarezzare i tuoi seni, sfiorarti il ventre, toccare il viso. - Non dirmi queste cose, ti prego. - E' così. - I miei seni sono avvizziti e la pelle ha perso la freschezza di un tempo. - Mi piaci così. - Ho iniziato a tingermi i capelli... - Lo so. - Mi desideri lo stesso. - Sì. - Beh… forse è ora che ci mettiamo a dormire. Domani devi sostenere un esame all'università, mica vorrai prendere diciotto eh... - Notte, mamma. - Anche a te, figliolo.
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