Quando lui vuole le corna, dal WEB

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<Jocker>
view post Posted on 2/6/2011, 21:47     +1   -1




Sai, io vorrei che tu potessi fare nuove esperienze con altri uomini, prima che ti capiti per caso vorrei che tu sapessi che io sarei felici essere tuo complice
Per convincere mia moglie a farsi un altro uomo in mia presenza, dovetti sudare sette camicie. Da anni, ormai, la nostra unione era perfetta e aveva raggiunto il massimo dell'intesa sessuale e psicologica; il nostro rapporto andava a gonfie vele ma, come sempre, quando si ha quasi tutto, si vuole il di più. Insomma, una sera, dopo aver fatto l'amore e le sue carezze postchiavata, presi il coraggio a due mani e le dissi:
"Marisa, sei la mia donna, mia nel corpo e nell'anima. Tu sai quanto io sia geloso di te...eppure...".
"Eppure cosa?", mi chiese lei, mordicchiandomi un orecchio.
"Eppure io mi sento in colpa perché tu, povera cocca, non hai mai mangiato che una pietanza...Mi capisci, coniglietta?"
"Veramente, no. Di quale pietanza stai parlando? Io sono una donna felice, non mi manca niente... e ti amo, maialone mio..."
"" Sai, io vorrei che tu potessi fare nuove esperienze con altri uomini, prima che ti capiti per caso vorrei che tu sapessi che io sarei felici essere tuo complice. Ultimamente ho come un chiodo fisso sogno di scoparti insieme ad altri o che tu mi fai le corna ed io nascosto posso osservarti e godermi lo spettacolo"".
""Brutto maialone ha!!!! Questi sogni fai? Allora sappi che se tu desideri questo prima poi ti accontenterò, però dovrò scegliere io, deve essere un uomo che mi piace, che mi sappia corteggiare e conquistare e mi faccia innamorare ""
Lasciai correre, per quella notte. Poi, pensando a uno dei nostri amici molto dongiovanni, mi venne in mente che forse avremmo potuto avviare un discorso con lui... E così lo invitai a cena.
Marisa, sapendo che sarebbe venuto un ospite a cena, preparò un bellissimo soufflé, oltre ad altre cose squisite. Poi si vestì in modo raffinato ed elegante, mise scarpe a tacco alto; infine si truccò e raccolse i bei capelli scuri.

Il nostro amico, Cesco, rimase incantato da tanta bellezza. Cenammo con i candelabri di cristallo accesi, lei si diede da fare per essere impeccabile e si fece apprezzare sia per la cena che per la sua brillante compagnia, come sempre.
Discutendo io tirai in ballo il fatto che Cesco fosse un irriducibile scapolo, e dei vantaggi che lui aveva ad esserlo.
"E un caso e non una scelta. E mi rammarico, quando vedo una coppia ben affiatata come la vostra. Io mi sento spesso solo..."
Capii che se non tentavo in quel momento, forse non avrei più avuto occasione di fare proposte.

"Ma cosa dici, Cesco? Un fusto come te, come può soffrire di solitudine? Quante amanti hai, di'? Non fare il volpino... so bene che scopi come un riccio. ..scusami, Marisa, ma tanto siamo tra gente giovane che non si scandalizza delle parole e che oltretutto piace scopare, o no?".
Lei di rimando rispose "" Certo, fra di noi possiamo parlare liberamente, ormai siamo adulti e vaccinati e certamente non ci scandalizziamo delle parole. Comunque Cesco credo che mio marito abbia ragione, a dire di raccontarla giusta e di confessare di quante donne ti vengono dietro magari sposate"".

"Ma.. .sai, non sempre ci sono le occasioni e poi oggi c'è poco da fidarsi delle avventure occasionali. Francamente, mi piacerebbe trovare un po' di calore in famiglia... avere una compagna con cui dividere i piaceri, come voi che siete due amici prima che marito e moglie. E poi mi manca una donna che sappia cucinare come Marisa, perché non mi inviti a cena ancora, a proposito?
"" Ma certo Cesco, tu puoi venire tutte le volte che vuoi, a noi fa piacere stare in buona compagnia. Anzi Facciamo un po' di musica e creiamo un po' di allegria. Su dai, Marisa vieni, balla con Cesco che si sente solo, su confortalo un pochino "

Marisa si alzò da tavola turbata, forse dal mio modo di fare spregiudicato e un po' troppo spinto, ma sopportò solo per la gentilezza mostrata dall'ospite, così accettò di ballare con lui.
La serata si stava finalmente movimentando infatti Marisa adesso era più serena e rideva quasi di continuo. Eccitata dal ballo e dal vino, che spesso le offrivo, abbassava la guardia dei tabù.
Poi i brani movimentati erano finiti ed era arrivato il momento dei lenti. Lei senza pudore ormai tra le braccia forti di Cesco sembrava avesse freddo, se ne stava tutta accucciata sul suo largo petto. Di quando in quando, mi dava una sbirciatina e io le facevo cenni d'intesa. Ormai eravamo tutti e tre consapevoli che stava per accadere qualcosa di nuovo.
"" Ecco, guarda, le donne come si sentono sicure tra le tue braccia, e poi dici di sentirti solo.
Sei un ragazzo fortunato con te le donne ci stanno volentieri, e chi sa forse piace pure a Marisa.
Allora Marisa che ne pensi, tu ci andresti a letto con Cesco?""
"" Ma, in somma, bè in verità se fosse per me, me lo farei subito. Sin dalla prima volta che me l'hai presentato me lo sarei scopato. Ma, purtroppo sono una moglie fedele e l'ho dovuto lasciare alle altre"".
Dopo quell'elogio spudorato di lei, si allontanarono uno dall'altra. Vidi che la patta di lui era gonfia, sotto la bella giacca di cachemire. Mia moglie andò al bar del soggiorno, e verso ancora da bere.
Il 'disco di Madonna cominciò a girare e stavolta fui io a prendere tra le braccia mia moglie.
"Come lo trovi? E simpatico, vero?", dissi a Marisa.
"Sì, forse un po' timido, rispose lei ma è indubbiamente gentile e di bell'aspetto. Ma io adoro te, puccio mio, maialone mio, mandalo via che ho voglia di farmi sfondare tutta la fica da te..."
"Parla piano...ti può sentire...che razza di figura mi fai fare? Piuttosto, riprendi a ballare con lui che mi eccita tanto guardarvi mentre ti stringe tra le sue braccia."
"Ah. ..adesso capisco.. .sei un maialone, adesso vuoi anche farmi chiavare da un altro. ..ma non dovevo essere io a chiedertelo? Ti ricordi che m'hai detto che nessuno mi obbligava... Comunque, se è questo che desideri va bene anche così perché ti amo tanto. Vuoi che vada a cambiarmi, a mettermi qualcosa di più sexy, con la scusa che sono sudata così lo eccitiamo un po'?""

"Vai, tesoro vai a cambiarti se no ti prendi un malanno (dissi a voce molto alta) Tanto Cesco si ferma ancora e magari, sia io che lui ci mettiamo in libertà, per dare la possibilità alle camice di asciugarsi."
Cesco aveva gradito il mio invito "Sì togliamoci qualcosa...", disse slacciandosi la giacca e mostrando un torace invidiabile. Poi tolse la camicia e si mise sul divano bevendo il secondo bicchiere di cocktail. Era contento come un bambino. E non vi posso descrivere quanto fosse contento quando Marisa rientrò nel salotto.

Era vestita solo di una cortissima sottoveste di pizzo e calze con giarrettiere e scarpette a spillo. Il tutto metteva in risalto la sua bellezza marcata, la sua pelle come seta, colore delle camelie. Aveva truccato pesantemente occhi e bocca, proprio come una troia che si rispetti. In fondo, la cosa non le era dispiaciuta, anzi, la trovava bellissima, super. Il resto, si sa, le fece anche più piacere.
Si sedette accanto a me e ci disse "" Brutti maialoni che fate bevete da soli? Non mi offrite niente? Su dai datemi qualcosa per tirarmi su, non volete mica farvi pregare? "".
Io così trovai la scusa per ricattarla dicendole "" Per te ci può essere qualcosa da bere solo se sarai gentile con noi e ci farai vedere meglio le gambe"" Cesco la incitò di andare più su, ancora più su e di farci vedere come le stava il perizoma . io ero ormai fuori di me, volevo sempre emozioni ancora più forte e le ricordai che il nostro amico non essendo sposato soffriva la solitudine ed era triste e che lei se fosse stata una vera amica avrebbe dovuto consolarlo. ""Certo amore ai ragione dobbiamo aiutare a Cesco a sentirsi in famiglia con noi, così ci verrà a trovare spesso facendoci felice"".

Si avvicino a lui che era seduto ed inizio ad accarezzarlo e a baciarlo sulle guance sul petto e poi di nuovo sulle guance sulla fronte sul mento finche Cesco le offrì le sue labbra e poi la sua lingua.
Io eccitatissimo dallo spettacolo iniziai a tirami pure il cazzo e a masturbarmi furiosamente.
Lei alla vista del mio cazzo di fuori disse baciando lui "" amore guarda quel porco di mio marito cosa fa…. E proprio un porco si tira le seghe ( slacciandole i pantaloni ) tu invece scommetto che preferisci i pompini vero amore?"" E rivolgendosi a me "" cornuto guarda come spompino al tuo amico, guardami, su dai dimmi se sono brava, se sono una buona moglie che sa fare felice il suo uomo e suoi amici. Uuuuuuu… che bello fare la puttana. Uuu come mi piace prenderlo in bocca, sto morendo e bellissimo succhiare la minchia di un altro davanti al proprio cornuto""

Era la prima volta che si faceva pastrugnare da un uomo che non fosse suo marito. Cesco capì che era molto sensibile di capezzoli e di clitoride. A questo punto mi avvicinai anch'io e la eccitammo in due, io baciandola in bocca e ficcandole in fica un dito, mentre lei si teneva le tette tra le mani per offrirle a tutti e due.
"Andate di là, andate sul bel lettone", dissi come un buon padre che vuol far giocare i suoi figli. E loro, stretti uno all'altra come due rami d'edera, arrivarono fino alla grande stanza da letto baciandosi e pomiciandosi, con lei che non aveva smesso un attimo di masturbare quel cazzone.
Io, in un angolo, lasciavo che Cesco facesse da solo. Del resto, una volta sul letto, mia moglie si spalancò la fica con le dita e stando a gambe per aria e culo scoperto lo incitava a scoparsela.

Lui non perse un attimo di tempo. Brandendo il suo grosso cazzo come un'arma, le puntò la cappella tra le piccole labbra tutte bavose di umore. Poi vidi che la ficona di mia moglie si stava pappando tutto l'uccello dell'amico, al punto che quasi si pigliava dentro anche le palle...
Cesco era ormai una furia, un animale inselvaggito, sferzava colpi di cazzo che la facevano sobbalzare di qua e di la. Gli urli e le grida di piacere davano l'indice di godimento degli amanti.
A me piaceva immensamente che mi chiavasse la moglie in quel modo brutale. Lei era abituata a cose più normali con me, e questo confronto l'avrebbe cambiata sicuramente, l'avrebbe resa troia come da sempre la desideravo.
Mi sentivo sconvolto ma felice, ero la prova vivente che si può amare tanto il sesso da non porsi alcun limite di etica o di morale. Non avevo più timore di ammettere che guardare mia moglie che si lascia scopare da chiunque la desidera, mi piaceva così tanto di accettare qualsiasi umiliazione ero caduto proprio in basso ma ero felice.
Stavo godendo come un matto, sapendo che un altro uomo la sta chiavando al mio posto, sentire i loro gemiti, i sospiri e il rumore del cazzo dell'amico che vibra dentro e fuori la fica gonfia di piacere, umida e gocciolante di sperma.
Poi ci fu un sessantanove, lui la sta leccando godo molto, ma mi eccito ancora di più quando vedo lei che, docile come una cagnetta in calore, lo spompina a dovere.
Ma non contento la spingo a concedersi un po' di più, e la sfido a prenderlo nel culo.
"" No! questo no (disse lei) Cesco mi spaccherebbe ho paura. Ha il cazzo troppo grosso, e poi il mio culo è ancora vergine"".

Io fece segno all'amico di insistere, cercai di rasserenarla dicendole che non avrebbe sentito niente. Iniziai a leccargli il buchetto, lei sembrava impazzita quelle leccate di culo la sconvolsero. Afferrai il cazzo di Cesco, lo masturbai un po' e come se fosse attratto da una calamita lo inghiotti tutto in bocca con la scusa di inumidirlo, facendo il primo pompino della mia vita a quella splendida michia che si stava scopando mia moglie. l'ho appoggiato nel culo della dolce troia e lo vide scivolare dentro. ""Siiiii… porciiii… inculatimi lo voglio lo sempre desiderato ma avevo paura a farlo. Suuu… dai più forte sfondatemi dai. Che bello che è…. Grazie maritino mio di avermi fatto provare. Siiii ancora pure tu amore devi provare a fartelo infilare da Cesco nel culo. E' bellissimo amore vedrai, sono sicura che oltre che cornuto Cesco ti saprà fare godere anche come finocchio ti farà morire si baciatevi inculatevi pure voi. Vengooo gooodo grazieee, grazie basta, basta "" .
Cosi dicendo sborrò lei ma anche noi venimmo sul suo splendido corpo, che abbracciammo e leccammo ancora un pò.
Ma io iniziavo ad avere anche voglia di provare altre emozioni, volevo provare l'umiliazione e il piacere di farmi scopare da Cesco, farmi inculare così come mia moglie aveva detto.
Infine, io e Cesco mettemmo a nanna la nostra bambina, che ci aveva fatto godere tanto, e lei si addormentò come una fatina stanca, ed io rimandai la mia inculata alla prossima occasione.

 
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