La madre di Thomas, dal web

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°Monique°
view post Posted on 1/6/2011, 16:44     +1   -1




E' successo poco più di un mese fa. Il mio amico mi aveva invitato a cena una sera per poter pianificare le vacanze che avremmo trascorso in Sardegna.
Mi aveva detto che sua madre ci avrebbe preparato la cena. L'avevo sempre vista di sfuggita quando fino all'anno scorso veniva a prendere suo figlio a scuola e non ci avevo mai parlato.
Quando sono arrivato, piuttosto affamato, venne lei ad aprirmi. Era la prima volta che la vedevo così da vicino e mi imbarazzai tantissimo perchè indossava solo un abitino sottile e piuttosto corto. Bè dopotutto era già estate e faceva piuttosto caldo.
Pensai "Wow, questa è la madre di Thomas?"
Impacciato riuscii a dirle perchè mi trovavo lì.
"Sì, lo so" disse lei sorridendo con le sue labbra appena velate dal rossetto rosa chiaro "Thomas è dovuto uscire all'improvviso ma ritornerà presto, entra intanto, ho già preparato la cena"
Vedendo che non mi muovevo mi prese delicatamente per un braccio e mi fece entrare. In quel momento pensai a come dovessi sembrare stupido.
"Io sono Nathalie"
"Che bel nome" dissi io mentre con lo sguardo percorrevo le sue curve sopra l'abitino.
"Grazie, vuoi del vino?"
Si abbassò leggermente per riempirmi il bicchiere e mi accorsi della trasparenza del suo abito, ma soprattutto che non indossava il reggiseno!
Il mio pisello di ventenne si svegliò subito senza dare cenno di volersi rimettere a dormire.
La signora Nathalie servì la cena e si sedette con me a mangiare.
Poco dopo, per un attimo, si sventagliò col lembo inferiore dell'abito scoprendo le sue cosce lisce. Con gli occhi cercai di indovinare quello che si nascondeva più a fondo, quando alzai lo sguardo mi accorsi che mi stava guardando. Imbarazzatissimo chinai la testa sul piatto e mi dedicai solo a mangiare.
Finito il primo la signora Nathalie si alzò per servire il secondo. Poi mi riempì nuovamente il bicchiere, questa volta chinandosi di più e non resistetti. Puntai gli occhi nel solco tra i suoi seni candidi e cominciai a sudare per qualcosa di diverso dal caldo estivo.
"Ti piace ciò che vedi?"
Mi spiazzò completamente, non sapevo se dire di sì o di no. Decisi di essere sincero e annuii timidamente mentre mi sentivo le guance avvampare.
"Scusi" le dissi
"E di cosa?" rispose lei avvicinandosi
Sfilò le bretelline del vestito e lo lasciò cadere mostrandomi il corpo in tutto il suo splendore, candido e liscio.
Avvicinò la bocca al mio orecchio e sussurrò "Rilassati"
Una parola! Tra le gambe mi sembrava di avere una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro.
La signora Nathalie intanto mi aveva sbottonato la camicia e toccava la mia pelle accaldata.
Mi azzardai a toccarla anch'io e lei ne fu contenta e subito dopo mi baciò.
Non era il mio primo bacio ma era come se lo fosse. La lingua della signora era esperta e calda.
"Vieni" disse e mi accompagnò in camera da letto.
Là mi spogliò lasciandomi in mutande, mi fece stendere sul letto e si sdraiò su di me. Poi la sua mano scese e sentì il mio arnese durissimo.
Avevo già il fiatone, pensavo di fingere di non essere più vergine ma lei indovinò subito.
"E' la prima volta vero?" mi chiese
Annuii mentre lei continuava a giocare col mio bastone duro come l'acciaio.
"Wow, mi fai impazzire" disse "Ti va di perdere la verginità con me?"
Mi lasciai sfuggire un "Eccome!"
Lei si abbassò, dette qualche leccata sulla punta, molto piano, poi intorno ai bordi e infine lo fece entrare in bocca. Sentii che non resistevo più, tentai di trattenermi fino all'ultimo ma non ci riuscii, mi faceva godere troppo e infine venni mentre ancora me lo stava succhiando.
"Scusa" le dissi imbarazzatissimo come mai ricordo di essere stato.
"Non ti preoccupare" disse lei
Mi fece pulire e ci rimisimo sul letto. Volevo darle piacere come lei aveva fatto con me ma non sapevo dove iniziare.
Per fortuna mi aiutò lei con la sua esperienza. Allargò le gambe e mi guidò fino alla sua fessura. Aveva un pò di peluria solo sopra, sul monte di venere, ed era bellissima. Sentivo un calore avvolgente e il profumo buonissimo della sua pelle. Azzardai a tirare fuori la lingua e a dare piccole leccate. Era fantastico e il sapore della sua pelle era inebriante. Man mano c he prendevo confidenza aumentavo il percorso che la mia lingua faceva e cominciai a carezzarle la fessura. Era umida di un liquido buonissimo, non immaginavo che il sapore fosse così inebriante ed eccitante. Lei ebbe pazienza e mi insegnò come far godere una donna, cosa piace di più e come comportarmi. Fu fantastico e grazie ai suoi insegnamenti riuscii a farla venire mentre succhiavo il suo clitoride.
Non me n'ero nemmeno accorto ma avevo il pisello di nuovo sull'attenti. Me lo fece notare lei.
A quel punto ero un pò meno imbarazzato, ma quando mi fece montare sopra di lei nell'emozione non riuscii a trovare la sua fessura e iniziai ad agitarmi.
"Stai calmo" mi diceva lei mentre mi accarezzava la schiena. Riuscii a tranquillizzarmi e lei nella sua infinita pazienza e dolcezza guidò il mio arnese dentro di lei. Sebbene io stessi sopra fu lei a guidare la penetrazione. Lo fece entrare lentamente, poco per volta mandandomi in estasi. Quando fui tutto dentro di lei mi insegnò come muovermi e mi fece prendere confidenza. Non durai molto e, nonostante fossi venuto poco prima, ebbi un altro orgasmo che arrivò all'improvviso.
Mi scusai, mi vergognavo come un ladro colto sul fatto ma lei fu molto dolce e mi calmò di nuovo.
"Scusa, volevo farla godere"
"Non importa, possiamo sempre rifarci no? E poi dammi del tu"
Al pensiero di passare altro tempo con lei mi rallegrai, poi venni preso dal panico pensando a Thomas. E se fosse rientrato?
"Tranquillo, riconosco il rumore della macchina quando entra nel parcheggio. Ci vuole un pò prima che raggiunga il condominio e il quarto piano"
Restammo un pò abbracciati a baciarci. Dopo un pò il mio pisello era di nuovo pronto. Mi stupii, non pensavo di riuscire in un'impresa del genere.
Le chiesi se poteva mettersi sopra di me e lo facemmo così. Lei che si muoveva su di me, alzandosi e abbassandosi, prima piano poi più velocemente. Guardavo il punto in cui il mio pisello spariva dentro di lei, le sue tette lisce che ballavano. Sollevai la testa e le leccai i capezzoli. Avevano un sapore squisito, affondavo il viso tra i suoi seni e mi inebriavo col suo profumo e intanto lei spingeva sempre più forte finchè i suoi gemiti che aumentavano non mi fecero venire per la terza volta, ma per fortuna godette anche lei insieme a me.
Dopo ci rivestimmo e tornammo in sala da pranzo. Siamo rimasti d'accordo di rivederci qualche volta ma purtroppo fino ad ora non ne abbiamo avuto la possibilità. Adesso ogni volta che mi masturbo penso a lei, a quello che mi ha insegnato e a quello che faremo la prossima volta.
 
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