|
Nella casa di riposo Villa Verde, dove Silvio Bergamaschi era ospite da circa un anno, le attività di riordino delle camere erano iniziate all'alba quando il cielo era ancora buio. Le addette alle pulizie avevano provveduto a tirare a lucido i pavimenti delle stanze e i bagni, dopodiché le operatrici sanitarie avevano rifatto i letti e si erano prese cura dell'igiene personale di uomini e donne non autosufficienti.
Ricevere il saluto di buongiorno dai volti sorridenti delle operatrici della struttura assistenziale aveva messo Silvio Bergamaschi di buon umore. La giornata che stava per iniziare non sarebbe stata come le altre che l'avevano preceduta, infatti, nel primo pomeriggio, dopo un mese di lontananza, avrebbe di nuovo incontrato Katarina, la puttana che periodicamente faceva visita agli anziani ospiti di Villa Verde che desideravano appartarsi con lei.
Da un po' di tempo nella casa di riposo le addette all'assistenza degli ospiti non facevano che parlare di Berlusconi, dileggiandolo, specie dopo che avevano appreso da giornali e televisione delle feste che il Cavaliere era solito organizzare, insieme a Emilio Fede e Lele Mora, nella sua villa di Arcore.
In considerazione della vasta esperienza accumulata nella assistenza agli anziani, nessuna di loro riusciva a spiegarsi come un uomo della sua età riuscisse ad avere una attività sessuale esageratamente intensa, come invece veniva riferita da alcune donne che avevano preso parte alle feste organizzate nella villa di proprietà del Cavaliere.
Dalle confidenze che Silvio Bergamaschi aveva udito scambiarsi fra le operatrici, e da quanto appreso da giornali e media televisivi, si era fatto l'idea che Berlusconi era un uomo speciale, anzi un "uomo bionico", specie dopo che una delle infermiere aveva rivelato a una collega che il Cavaliere era dotato di una "protesi peniena".
Lì per lì Silvio Bergamaschi non aveva ben capito quale significato attribuire alla voce "protesi peniena", ma essendo interessato alla cosa, stante la tarda età, si era premurato di chiedere maggiori delucidazioni al medico che quotidianamente faceva visita alla casa di riposo. Costui, un tipo giovanile fresco di laurea, gliele aveva dispensate elencandogli, con dovizia di particolari, in cosa consisteva la protesi.
Intrattenendosi a parlare con il medico Silvio Bergamaschi aveva appreso che un uomo, in presenza di conclamata difficoltà erettile, oltre a fare uso delle tanto reclamizzate pillole azzurre del Viagra, poteva fare ricorso a una protesi peniena, sottoponendosi a un piccolo intervento chirurgico, che gli avrebbe permesso di avere un gran numero di rapporti sessuali, in breve successione, come quando era adolescente.
* * *
- All'interno dei corpi cavernosi. - aveva spiegato il medico dell'ospizio a Silvio Bergamaschi - il chirurgo provvede a inserire un paio di cilindri artificiali, di una sostanza realizzata con il silicone, che conferisce al pene una rigidità soltanto abbozzata. Questi cilindri vengono riempiti da un particolare liquido custodito in un piccolo serbatoio, inserito nello scroto, che l'interessato spreme ogniqualvolta desidera avere un rapporto sessuale.
- Ma dall'esterno la donna si accorge di qualcosa? - aveva insistito l'anziano ospite di Villa Verde incuriosito dalle rivelazioni del medico.
- Certo che no! Nemmeno l'incisione eseguita durante l'intervento chirurgico, per l'inserimento della protesi di silicone, risulta riconoscibile dall'esterno.
- Accidenti! Ma che differenza c'è fra una erezione artificiale e una normale?
- Nessuna, il pene mantiene la stessa sensibilità e capacità di eiaculare che aveva prima dell'intervento chirurgico.
- Mi sembra impossibile. Ma l'aspetto del pene a riposo qual è?
- Quando la protesi non è azionata la flaccidità, visivamente, ha un aspetto normale.
- E sono affidabili queste protesi biotecnologiche?
- In che senso?
- Non c'è il rischio che possano deteriorarsi o peggio rompersi durante l'atto sessuale?
- Non lo so. Ma penso che come le tette al silicone delle donne anche le protesi peniene possano essere facilmente sostituibili.
- E io potrei sottopormi a un intervento di questo tipo?
- Lei quanti anni ha signor Bergamaschi?
- Ottantadue appena compiuti.
- Beh, diciamo che le protesi peniene nonostante risolvano in modo definitivo i problemi di deficit erettili più gravi, purtroppo l'età, come nel suo caso, diventa un ostacolo pressoché insormontabile.
- E allora Berlusconi come fa, alla sua età, a scopare una donna ogni cinque minuti come hanno raccontato alcune delle donne che hanno partecipato alle sue feste. L'ho letto sulle pagine dei giornali.
- Quell'uomo deve avere fatto un patto col diavolo, ci può scommettere! Non lo sapeva?
* * *
Quando ancora esistevano le case di tolleranza Silvio Bergamaschi aveva preso l'abitudine di scopare con le puttane, vizio che aveva conservato negli anni successivi anche da sposato. Considerava le donne a pagamento le più comode delle amanti. Non era la voglia di trasgressione che lo spingeva ad accoppiarsi con le prostitute. Da loro traeva il massimo del piacere con un minimo investimento di denaro.
Il sesso pagamento lo eccitava a dismisura, soprattutto perché dalle puttane apprendeva ogni volta delle cose nuove. Con loro poteva soddisfare ogni suo desiderio facendo tutte quelle cose che sua moglie non sopportava e che lui si vergognava persino a confessarle. Invece le puttane di qualsiasi razza, aspetto fisico e colore della pelle, erano sempre disponibili alla sottomissione, e soprattutto andando con loro non aveva avuto alcun bisogno di perdere inutilmente del tempo a sedurle.
Quello che le prostitute volevano da lui era soltanto il denaro, e lui scopando con loro non correva il rischio di mettere in gioco dei sentimenti, né tanto meno coinvolgimenti emotivi che avrebbero potuto creargli dei problemi e mettere in discussione il suo rapporto con la famiglia.
Per tutta la vita aveva patito una forte dipendenza da sesso. Aveva seguitato ad accoppiarsi con le puttane almeno una volta alla settimana per soddisfare un impulso sessuale che non sapeva come reprimere, perché fare sesso con le donne a pagamento gli dava immenso piacere, diversamente da chi raffigurava il congiungersi con le prostitute come un atto di masturbazione eseguito senza fare uso della propria mano.
* * *
Katarina, 24 anni, cittadina romena, di professione prostituta, si era specializzata nel soddisfare le pulsioni erotiche di clienti ultra settantenni e quelle dei disabili. Silvio Bergamaschi insieme a altri due pensionati della casa di riposo era uno dei clienti abituali della ragazza. Ogni volta pagava cento Euro (tariffa standard della ragazza) per restare un ora in sua compagnia.
Operatori sanitari e assistente sociale facilitavano in tutti i modi i contatti tra la giovane prostituta e gli anziani ospiti della casa di riposo. Katarina raggiungeva Villa Verde alla guida del suo camper nel primo pomeriggio. Parcheggiava l'automezzo fuori dai cancelli della residenza e restava in attesa degli anziani che desiderano incontrarla.
All'età di ottantadue anni Silvio Bergamaschi aveva voglia di ricevere quelle carezze che nessuna delle ospiti di Villa Verde avrebbe potuto dargli. Il classico rapporto di sesso che un uomo consuma con una puttana non era l'unica sua richiesta. Quello di cui aveva bisogno era soprattutto di tenerezza o più semplicemente di una donna che desse ascolto alle sue necessità insieme a un po' di sano erotismo.
Dal primo pomeriggio, in odore della venuta di Katarina, stava appostato dietro la finestra della sua camera in attesa dell'arrivo del camper. Alle tre del pomeriggio, per niente discreta nel suo abbigliamento provocatorio, la ragazza arrestò l'automezzo in prossimità dei cancelli della struttura, così da rendersi bene visibile e permettere agli anziani clienti un tragitto abbastanza breve per raggiungerla. Una volta spento il motore lasciò il posto di guida e si mostrò con tacchi a pillo, stivali di pelle neri, minigonna vertiginosa, e un trucco pesante al viso, decisa a offrire agli anziani tutte le prestazioni sessuali che loro desideravano da lei.
Silvio Bergamaschi, prima di precipitarsi fuori dalla stanza, spingendo con il palmo delle mani le ruote della carrozzina da invalido su cui stava seduto, dopo che un ictus gli aveva procurato un principio di emiparesi, ingerì una compressa di Viagra da 100 mg. illudendosi che il farmaco potesse fare qualche effetto.
Quando si ritrovò nel parco prese la direzione del camper, solleticato dalla presenza di Katarina ferma davanti l'automezzo in attesa di essere raggiunta dai clienti. Avrebbe consegnato l'anima al diavolo per un trapianto di protesi peniena, pur sapendo che la cosa era pressoché impossibile.
Quando si trovò a pochi metri da Katarina pensò che si sarebbe accontentato di una flaccida erezione, ma sapeva bene che avrebbe dovuto accontentarsi di farsi toccare, e lasciarsi andare a qualche fuggevole carezza sulle forme giunoniche del corpo della ragazza, mentre lei lo ascoltava. Ma era sufficiente per farlo sentire ancora vivo.
|
