PRONTO CHI PARLA?, di Farfallina

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<Jocker>
view post Posted on 22/2/2011, 22:41     +1   -1




- Pronto, chi parla?
- Ciao, sono io Flavia.
- Ah.
- Stupito nel sentire la mia voce?
- No, affatto.
- Pensavo il contrario.
- Dove sei?
- Non troppo lontano da te.
- Ah.
- Non sai dire nient'altro?
- Cosa dovrei dire? Ma davvero sei convinta che stare a sentire la tua voce mi faccia felice?
- Non lo so. Magari potresti dirmi qualcosa di carino, tanto per cambiare. Sei veramente insopportabile.
- Con tutti gli uomini che ti girono d'intorno, disposti a tutto pur di scoparti, non capisco perché vieni a rompere i coglioni proprio me?
- A proposito di spasimati, sai che ho scoperto l'identità dell'uomo che si prendeva la briga di appiccicare dei post-it sul parabrezza della mia automobile. Ricordi che tempo fa te ne ho parlato? All'inizio avevo dato poco peso alla cosa, fidando che si trattasse di qualche stronzo che si prendeva la briga di scrivermi frasi d'amore, prendendole a prestito dagli involucri dei Baci Perugina, soltanto per prendersi gioco di me, invece mi sono accorta che per lui era una cosa seria.
- E te ne fai meraviglia?
- Sta zitto e ascolta.
- Che palle!!
- Giovedì pomeriggio, mentre scendevo dall'auto, un uomo dalla apparente età di una cinquantina di anni, abbronzato, elegante, vestito con giacca e cravatta, che in altre occasioni avevo visto di sfuggita parcheggiare l'auto, un Bmw, nell'area di sosta dove sono solita piazzare la mia macchina quando mi reco sul posto di lavoro, mi si è fatto incontro. Dopo essersi presentato, dicendo di chiamarsi Carlo, mi ha confessato di essere lui l'autore dei messaggi scritti sui post-it.
- E allora?
- Senza troppi preamboli mi ha snocciolato un invito a cena.
- Che tu hai accettato, naturalmente.
- Invece ho declinato la proposta. Ho fatto male?
- Strano che ti sia rifiutata, non è da te. Probabilmente non era il tuo tipo d'uomo, immagino, vero? Che difetto aveva? Era senza una gamba, piccolo e grasso o forse... era calvo, vero?
- Come ha i fatto a capirlo che era calvo?
- Beh, non è stato difficile indovinarlo conoscendoti.
- Il fatto è che 'sto tipo seguita a scrivermi messaggi, ma stavolta non sono più messaggi romantici come quelli che mi faceva pervenire in precedenza. Quelli che scrive adesso sono osceni, ma non ti nascondo che li trovo persino eccitanti. Mi piacerebbe capire perché seguito a attirare su di me così tante attenzioni da parte degli uomini maturi.
- E lo chiedi a me?
- A chi altro, visto che per l'età potresti essere mio padre?
- Non lo so.
- Senti... allora fra poco sono lì da te.
- Non ti ho detto che puoi venire a casa mia.
- Fai lo stronzo?
- Hai solo voglia di scopare, vero?
- Stavolta sbagli di grosso, non ho affatto bisogno di succhiare un qualsiasi cazzo, nemmeno il tuo, anzi, se proprio lo vuoi sapere sabato sera ho persino fatto del sesso con uno sconosciuto.
- Ah.
- Non sono una santarellina, ormai dovresti conoscermi.
- Nulla mi stupisce più di te.
- Non vedo cosa ci sia di così sorprendente nel confessare che ho scopato con uomo che mi ha fatto il filo tutta la sera e che per di più mi piaceva un sacco.
- Non sai dire nient'altro?
- Cazzo! Non era una situazione rischiosa. Lo abbiamo fatto in macchina, nel parcheggio della discoteca. Non avevo bevuto, né mi ero fatta di roba, mi ha preso la voglia di scopare dopo che per tutta la sera mi ha strusciato l'uccello addosso mentre ballavamo. E poi ho usato tutte le precauzioni necessarie.
- Sei andata a ballare con il tuo ragazzo?
- Lui odia ballare, dovresti saperlo, ed è rimasto a casa. Ci sono andata con un gruppo di amiche con cui sono solita recarmi in discoteca a fare quattro salti. Il mio ragazzo quella sera era uscito con gli amici e come al solito ha finito per ubriacarsi, il coglione.
- Non è geloso? Ti lascia andare in discoteca senza di lui?
- Quando vado a ballare in sua compagnia non mi diverto. In discoteca mi piace essere provocante, se invece c'è lui devo trattenermi anche nel modo di vestirmi. Venerdì mi ero agghindata in tenuta da cubista. Ce l'hai presente?
- Provo a immaginarlo.
- Beh, allora te lo dico io. Sulla pelle avevo un abito nero, superaderente, di quelli che fasciano i fianchi, arrivano appena sotto la curva delle natiche, e lasciano scoperte cosce e gambe.
- Humm...
- Con un'ampia scollatura.
- Senza reggiseno?
- Ovvio! Altrimenti che gusto c'é.
- Con i capezzoli che trapassavano il tessuto, vero?
- Certamente!
- E le mutante? Le avevi?
- Questo non te lo dico, prova a immaginarlo.
- Beh, se hai scopato con uno sconosciuto che ti ha fatto godere posso sapere cosa vuoi adesso da me?
- Ho voglia di te. Ho sempre voglia di te.
- Dai, non fare la cretina.
- Pensi che il mio sia un capriccio? Davvero la consideri così strana questa dannata voglia che ho di stare con te?
- No... sei soltanto un po' puttana.
- E io ti piaccio così, vero?
- Be'...
- Non ce la faccio ad aspettare ancora. Ho voglia di scopare con te, adesso, anche se ho il mestruo.
- Il mestruo?
- Ti fa schifo?
- Eh?
- Non posso aspettare che passino cinque giorni prima che scompaia il sangue per fare l'amore. Voglio averti prima del tempo dentro di me. Cinque giorni sono lunghissimi e io non voglio stare in attesa per così tanto tempo.
- Ma ch'ai il tuo ragazzo... non capisco perché vuoi scopare proprio con me.
- Dimmi che mi desideri, dai...
- Ma vaffanculo.
- Voglio condividere con te il mio sangue. Lo abbiamo già fatto altre volte no? Non hai voglia di leccarmela un'altra volta?
- Ma...
- Posso venire a casa tua? Sono certa che ti è venuta la voglia di scoparmi da impazzire.

* * *

Flavia sta a quattro zampe sul letto della mia camera. Il culo inarcato verso l'alto è pari a quello di una montagna incantata. Stasera è più bella del solito mentre mi offre il foro dei miei desideri. Il calore del suo corpo mischiato al profumo della pelle mi fa impazzire. Ancora una volta non sono riuscito a trattenere la voglia che ho di possederla. Mantiene la fronte appoggiata sul cuscino e col respiro in affanno ansima mentre spingo la cappella, lordata di sangue, avanti e indietro. E' una sensazione magica quella che provo. Ho dei brividi in tutto il corpo mentre fra le sue cosce ci sta il terremoto.

- Quanto ti fermi qui da me? - è tutto quello che so dirle dopo che abbiamo fatto l'amore, mentre sdraiati sul letto, uno accanto all'altro, le accarezzo il capo appoggiato sul mio torace.
- Me ne vado fra poco. - sono le poche parole che escono dalla sua bocca.
- Stai scappando da me?
- Perché dici questo?
- Perché è così.
- Sbagli, non è vero.
- Sei andata davvero a letto con uno sconosciuto?
- No. Ma tu ci hai creduto?
- Sei piena di lividi in tutto il corpo. Non dirmi che è stato quello stronzo del tuo moroso. Ma anche se lo ha fatto non m'importa granché tanto so come sei fatta.
- E tu?
- Io, cosa?
- Tu sei andato a letto con qualcun'altra?
- Forse. - è tutto quello che mi viene da dirle, e non so aggiungere altro mentre la osservo che si veste per andarsene ancora una volta dalla mia casa.





 
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