Massimo la notte di Natale, dal web

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°Monique°
view post Posted on 30/12/2010, 18:49     +1   -1




Massimo la notte di Natale (Parte 1 di 2)
Tutto si è deciso la sera della vigilia di natale. Abbiamo suonato il campanello e siamo entrati nella casa affollata di parenti. Io ho salutato tutti: i suoceri, le tre sorelle di mia moglie, zii, zie e cugine.
Ormai conoscevo bene la casa degli zii di mia moglie e quindi già sapevo cosa fare nell’attesa della cena.
Mi misi seduto a riposare sul divano ed iniziai a guardarmi intorno. Il mio interesse era tutto per le componenti femminili della famiglia di mia moglie.
Le prime erano le tre sorelle; Maria, la più grande, due anni più di me, Nadia e Luisa le altre. Poi diedi un’occhiata all’unica cugina presente, dieci anni più vecchia di me, e quindi anche un’occhiata alle vecchie zie ed alla suocera, anche loro entravano spesso nei miei sogni erotici, almeno fino ad allora.
Le sorelle, tranne Luisa vestita con felpa e jeans, erano vestite in modo arrapantissimo. Maria indossava una mini ed una camicetta nere con collant dello stesso colore che facevano risaltare le stupende gambe ed il seno non enorme ma alto anche senza reggiseno. Nadia sfoggiava un completino rosso con collant bianchi, fornito di una splendida scollatura che faceva risaltare il grande seno, una buona quinta. Anche la cugina Arianna non era male, trentasei anni tenuti benissimo, ormai donna fatta ma con atteggiamenti semplici come quelli di una diciassettenne.
Proprio Arianna era colpevole della mia erezione mentre ero seduto sul divano ad osservarle tutte. Seduta davanti a me mi aveva mostrato più di una volta le mutande e le gambe nude.
Si avvicinava l’ora di cena ed allora mi alzai e mi diressi verso il bagno per lavarmi le mani ed approfittare per aggiustarmi il pacco. Qui avvenne il primo regalo di Natale. Il bagno grande era occupato allora entrai nel bagno piccolo dove trovai Maria.
“Scusa volevo solo lavarmi le mani! ” gli dissi prontamente.
Lei spostatasi leggermente per farmi spazio mi disse: “Accomodati pure ma chiudi la porta altrimenti non ci entriamo”.
Lei si stava truccando ed io per scherzare, siamo ottimi amici, ma anche per provocare mi misi dietro di lei ed allungai le mani per aprire l’acqua.
Il mio cazzo sbatteva contro il suo culo e lei non si scostava anzi si piegò in avanti accentuando l’effetto dovuto a quella posizione. Lo strusciamento andò avanti per un po’ dopo di che io allungai una mano sulla sua coscia. Lei si girò impietrita ed io approfittai per baciarla soffocando così ogni sua parola. La mia mano allora iniziò a salire e sorpresa scoprii che portava autoreggenti e non portava gli slip. Sempre più arrapato presi con l’altra mano la sua destra e la costrinsi verso il mio uccello. Lei si ribello
“Smettila ora basta” disse, ma io sentito il suo affanno affondai un dito nella fica che trovai fradicia allora le disse:
“Piace a te tanto quanto a me quindi smettila di fare la pudica e menamelo!! “. Detto questo aumentai il ritmo del dito nella sua fica e data l’abbondanza di umori ne infilai un secondo. Maria inizio ad ansimare più forte ed allargo ancora le gambe mettendosi quasi seduta sul lavabo; ma ancora non mi faceva nulla. Il tempo stringeva, era da un po’ che eravamo assenti allora decisi di affrettare i tempi e mi cacciai l’arnese che aveva un erezione degna di tutte le seghe fatte su Maria. Lei impegnata a godere non mi dava retta allora feci da solo. La feci sedere a gambe larghe sul lavabo e sostituii la mano con il cazzo. La sua fica era migliore di quanto io immaginassi durante le mie seghe. Sembrava una scopata ed un pompino in contemporanea. Ma il tempo e la voglia la facevano da padroni e dopo pochi colpi sentii che stavo per venire. Il mio interesse allora si sposto verso la sua bocca che guardavo sempre con voglia quando parlavamo tra di noi. La feci sedere sulla tazza e le passai il cazzo in bocca. Maria non disdegnava e le poche volte che mi guardava lo faceva in modo molto voglioso. Più che con la lingua la costrinsi a lavorare come se la sua bocca fosse un semplice buco… quasi un buco di culo. Dopo alcuni colpi non mi trattenni più e con gran piacere le scaricai un mare di sborra, tanta quanta quella di tutte le seghe fatte su di lei, nella sua bocca. Non la costrinsi a bere e lei non lo fece; non apprezzava ancora tutti i lati del sesso, ma io speravo nel tempo.
Ci ricomponemmo, anche se io non mi lavai le mani per poter assaporare anche durante la cena i suoi umori e lei poco prima di uscire mi disse: “finisce qui!! ” con tono secco. Io glie lo lasciai credere.

Nessuno aveva notato il protrarsi della nostra assenza ed iniziammo a cenare tranquillamente. Io non sono sempre di compagnia ed avvolte non partecipo alle conversazioni ma sono solo uno spettatore quindi nessuno fece caso ai miei lunghi silenzi; io ero concentrato su tutt’altro.
L’inizio di serata era stato ottimo, ma ciò aveva solo aumentato la mia carica sessuale e delle mie perversioni, così per tutta la cena non feci altro che guardarmi attorno. La mia attenzione fu attirata da zia Nena. Il nome non sapevo da cosa derivasse ma ciò che mi attirava era trombare con una più vecchia di me, molto più vecchia di me, una sessantenne. …
Dopo alcuni colpi non mi trattenni più e con gran piacere le scaricai un mare di sborra, tanta quanta quella di tutte le seghe fatte su di lei, nella sua bocca. Non la costrinsi a bere e lei non lo fece; non apprezzava ancora tutti i lati del sesso, ma io speravo nel tempo.
Ci ricomponemmo, anche se io non mi lavai le mani per poter assaporare anche durante la cena i suoi umori e lei poco prima di uscire mi disse: “finisce qui!! ” con tono secco. Io glie lo lasciai credere.

Nessuno aveva notato il protrarsi della nostra assenza ed iniziammo a cenare tranquillamente. Io non sono sempre di compagnia ed avvolte non partecipo alle conversazioni ma sono solo uno spettatore quindi nessuno fece caso ai miei lunghi silenzi; io ero concentrato su tutt’altro.
L’inizio di serata era stato ottimo, ma ciò aveva solo aumentato la mia carica sessuale e delle mie perversioni, così per tutta la cena non feci altro che guardarmi attorno. La mia attenzione fu attirata da zia Nena. Il nome non sapevo da cosa derivasse ma ciò che mi attirava era trombare con una più vecchia di me, molto più vecchia di me, una sessantenne. Il volto, contornato da capelli biondi e bianchi, era ormai segnato, ma le sue tette erano veramente enormi; le gambe erano ancora snelle ma la vita mostrava una certa pancetta. Durante la cena notai che aveva bevuto abbastanza, ma non sapevo ancora come sfruttare questo per scoparmela, cosa che ero ormai deciso a compiere quella notte.
Era passata la mezza note e i familiari erano tutte sparsi in varie camere affaccendati in cose diverse. Io mi ero perso zia Nena e decisi di andarla a recuperare per vedere se era possibile uno sviluppo delle mie fantasie. Ero arrivato in uno studiolo della zona notte e la vidi sdraiata sul sofà a dormire. Questa era forse la mia occasione, mi avvicinai nei bagliori multicolori di un piccolo televisore senza accendere la luce, e la chiamai ripetutamente. Lei non dava cenni di risposta anzi il suo respiro affannoso era quasi un russare. A questo ponto la mia eccitazione era già in bella vista, infatti tirato fuori il cazzo iniziai a menarmelo con grandi colpi e mentre la mia sinistra me lo sfregava la mia destra si faceva strada tra le enormi tette. Lentamente avvicinai il cazzo bello teso alla sua bocca ed iniziai a forzare facendo scendere la mia mano tra le sue gambe. è strano come ci si può eccitare risalendo delle cosce inguainate in calze elastiche particolari per la circolazione e scostando delle mutande semplici e non particolari perizomi, ed io mi stavo gustando tutto ciò. Di colpo zia Nena si sveglio ed iniziò a guardarmi lì mentre le infilavo il cazzo in bocca. Accennò una reazione ma io ero deciso a non fermarmi le presi la testa fra le mani ed a pompare con furia. Dopo dei goffi tentativi di staccarsi non reagì più, io decisi di fare il mio porco comodo nella sua bocca. Lo cacciavo e poi lo spingevo dentro con forza, gli lo passavo per tutta la lunghezza sulle labbra e gli mettevo i coglioni in bocca. In fine mi venne voglia di un gola profonda ed affondai l’asta fino a quando la mia cappello non passò le tonsille. Lei riusciva a cavarsela bene allora diedi delle belle pompate, fino a venirle in bocca.
Dopo qualche minuto ci ripigliammo, lei mi stava già per dare addosso ma io la interruppi e dissi:
“Mi sono rotto di tutte le stronzate boniste che fate apparire dai vostri atteggiamenti, io ho sposato Lalla ma lei non mi soddisfa e se non volete corna fuori dalla famiglia mi dovete permettere degli sfoghi. Poi ho visto che la cosa non ti dispiaceva, chissà quante volte hai infilato candele nella tua fica, beh ora puoi approfittare di un bel cazzone e lo farai!! “. Lei stava per andare via ma io la fermai e la costrinsi ad una pecorina sul sofà. Le alzai la gonna ed infilai il dito medio nel suo culo. Dopo un po’ di va e vieni iniziò ad ansimare ed a seguire i movimenti del dito. Le girai la testa e le diedi u lungo bacio che lei corrispose ma sentii arrivare qualcuno ed allora mi rifugiai nel bagnetto lasciandola lì sconvolta.

Anche questa volta tutto era filato liscio e dopo circa un oretta ci salutammo tutti ognuno per andare a dormire alle proprie case. Riuscii solo a baciare Maria in bocca nel momento del saluto e lei rispose bene. è stata proprio una bella notte di Natale!!
 
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