VORREI AVERTI PER CENA, dal web

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<Jocker>
view post Posted on 15/3/2012, 21:19     +1   -1




Le ante dell’armadio spalancate in un abbraccio. Il sorriso degli abiti appesi all’interno. La sensualità dei tessuti che si sfregano. Susy arretra di un passo e si lascia coccolare dal suo guardaroba. Per lei un appuntamento con un uomo comincia sempre facendo l’amore con ciò che indosserà per lui.
Nuda, la pelle arrossata dalla doccia bollente, i capelli avvolti nell’asciugamano, si china in avanti consapevole di quanto possa essere eccitante in quel lento, curato movimento. Lascia affondare le mani nel cassetto dell’intimo: sceglie la biancheria al tatto, indovinando sotto i polpastrelli la leggerezza della culotte nera che cercava.
Chiude gli occhi appagata.
Un trillo sul comodino la riporta alla realtà.


* * *
Sante è un uomo. Si prepara agli appuntamenti alla sua maniera. Tattile, anche lui. Ma forse meno fine di Susy che oggi vedrà a cena e di cui ignora i rituali preparatori. Infila le mani nell’armadio e scaraventa sul letto un primo mucchio di abiti dal quale estrae un completo nero, una camicia scura e una cravatta in tinta con la camicia. Non è un prestigiatore del look, semplicemente ha assortito un guardaroba ad alta compatibilità.
È un uomo curato, ma che non si perde in dettagli. Deciso, determinato, rassicurante.
Quarant’anni vissuti sul rettilineo, con il gas a fondo. Ma non è un avventuriero né uno sciupafemmine.
È piuttosto quel genere di uomini che preferisce vivere che lasciarsi vivere.
Stasera ha un appuntamento. Lei è bella, intrigante, allegra. L’ha corteggiata. L’ha voluta.
Tra poco, forse, l’avrà.
Sante si osserva allo specchio e, unica concessione vezzosa, decide di cambiare cravatta a favore di una più intonata.
Poi afferra il cellulare e digita velocemente: «Sto uscendo. Ci vediamo tra poco».

* * *
Susy sorride udendo il trillo. Ha un paio di suonerie associate ad altrettante persone speciali e ha riconosciuto subito il mittente. È contenta di farsi sorprendere nuda dal messaggio. Le sembra quasi che sia lui venuto di persona per sussurrarle qualcosa all’orecchio.
Con i gesti automatici delle ragazze di venticinque anni cresciute con il cellulare in mano, sblocca la tastiera, apre il menu, visualizza. È un mms: la foto ritrae un uomo sorridente davanti a una pasticceria mentre indica un Monte Bianco, il suo dolce preferito. Il testo dice: “Se non riesco a finirlo mi aiuti? ”. Solo una delle mille attenzioni che le ha dedicato in queste settimane, da quando ha fatto il suo ingresso timido, premuroso, tenero nella sua vita. Susy lascia che il gusto e lo stile di questo seducente corteggiatore si espanda in lei, anche se non è proprio il momento di pensarci.
Si volta nuovamente verso l’armadio e si immagina vestita e truccata.
Davide le piace un sacco.
Ma non è con lui che ha appuntamento stasera.

* * *
Il primo pensiero è al riscaldamento. Che si sia bloccato il timer della caldaia? Perché fa così caldo? Il sudore le ruscella lungo i seni. Le guance sono infuocate. Mentre esce dal sonno, si rende conto di avere le gambe allargate e una mano appoggiata nel mezzo. La camicia da notte è risalita fino al seno. Dalle coperte sale un profumo di piacere bagnato.
Lentamente, come attraverso una nebbia, le torna alla mente il ricordo di un sogno. Fotogrammi sconnessi in un montaggio da clip: lei e lui, lei e l’altro, in ginocchio, con i due ai lati, a succhiarli a turno. Poi due braccia che l’afferrano sotto le spalle, altre due che le aprono delicatamente le cosce. Una zazzera nera tra le gambe. Le mani sui seni. E un comando, deciso ma gentile, di mettersi a quattro zampe. La presa sui fianchi, mentre l’altro le tiene la testa con le mani e le offre la sua solida erezione.
Poi il nulla. La sensazione di andare a fuoco, il risveglio.

Susy sta guidando nel traffico, diretta al ristorante. Il ricordo del sogno le è tornato improvviso, trascinandosi dietro quello di questi due mesi vissuti in uno stato di crescente eccitazione.
Sorride compiaciuta. Ripensa a come sono andate le cose.
Ha lasciato “il molliccio”, e questa è stata una buona mossa. Ha ritrovato il gusto di vivere, e anche questo è bene. Nemmeno una settimana dopo, arriva un nuovo collega, Davide. Un tipo dai modi gentili, ironico, probabilmente godurioso. Subito una grande intesa, scivolata presto in un garbato ma tenace corteggiamento.
Lei non è ancora pronta per una storia, ma le fanno piacere queste attenzioni discrete.

“Bzzzz. Davide. Bzzzz. Davide. Bzzzz. Davide”, ha tolto la suoneria, ma il display lo annuncia vibrante.
“Cazzo, Davide.”, pensa Susy.
Infila una curva con una traiettoria imprecisa rimediando un paio di clacksonate dagli altri automobilisti. Con la destra regge cambio e telefono, indecisa sul da farsi.
Ha voglia di rispondere a Davide. Si sentono ormai ogni giorno e ormai manca solo il letto a ufficializzare la cosa.
Ma stasera sta uscendo a cena («e dopocena…», aveva promesso) con Sante, il migliore amico di Davide. È stato lui a presentarli, una sera al ristorante messicano.
Tequila, risate, ammiccamenti.
Davide che insiste per scambiarsi i numeri («Siamo una bella compagnia!», rivede il suo sorriso mentre getta indietro il capo).
Il giorno dopo, il primo sms di Sante.

Non è precisamente un senso di colpa, quello che la agita. Non è impegnata con nessuno dei due. entrambi le piacciono.
Li ha pure sognati, insieme, questa notte.
A dirla tutta, non è la prima volta che succede.
E a dirla tutta tutta tutta… (come ha fatto per esempio con la sua amica Stefania a cui confida ogni sua malefatta e fantasia) ci si è anche un po’ divertita, a farsi corteggiare dai due.
A metterli in concorrenza. A provocarne uno, e poi un altro.
A vedere il loro modo così diverso ma così complementare di sedurla.
Un gioco appena malizioso ma innocuo. Un modo di ritrovare la sua femminilità, di far impazzire due quarantenni, potenti e fragili come tutti i quarantenni.

“Bzzzz. Davide. Bzzzz. Davide. Bzzzz. Davide”.
«Davide!», la voce è appena increspata.
«Ricevuto il Monte Bianco?».
«Sei un tesoro…». Susy si liscia la gonna scelta per Sante.
«Ti disturbo? Sei presa?».
«No, figurati…».
«Avrei voglia di vederti, sai?».
Eh, a quello ci aveva pensato anche lei, in effetti. Ma il ristorante è vicino. Con una scusa riattacca e posteggia.

* * *
Sante fa cenno al cameriere di aspettare un momento e legge il messaggio di Davide. Sta per rispondere, quando decide di chiamarlo.
«Ehi, socio!».
«Sei già lì?»
«In posizione. Ho preso il tavolo e ordinato l’aperitivo. Aspetto solo che arrivi».
«Ottimo. Io entrerò tra un quarto d’ora. Quando scoprirà il nostro piano o ci ammazza o passiamo la notte più bella della nostra vita…».
«Io dico la due. Come può resistere a due uomini così fascinosi…».
«Che la corteggiano insieme, poi…».

 
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