Primo incontro, dal web

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<Jocker>
view post Posted on 8/3/2012, 21:40     +1   -1




Si erano fissati per tutta la sera attraverso la sala affollata. Sempre più spesso lui si ritrovava a guardare nella direzione di lei per incontrare il suo sguardo che lo divorava con occhiate fameliche.
Non era bello, ma alle ragazze piaceva. Era troppo magro, troppo asciutto, e i lineamenti erano tutt’altro che regolari. E lei invece era bellissima, e provocante, quell’aria di innocenza la rendeva ancora più sensuale. Dopo qualcuna di quelle occhiate non era più riuscito a staccarle gli occhi di dosso.
Com’era possibile che adesso lei lo stesse spogliando in fretta, con gesti frenetici? Com’era finito nel suo monolocale, ormai seminudo?
Quando era uscita dal locale l’aveva seguita per poi trovarla davanti all’ingresso, infreddolita nella sua giacca troppo leggera. I tacchi alti slanciavano il suo corpo minuto, i fianchi lo ammorbidivano, ma era quel seno indescrivibile che la rendeva così sensuale. Adesso quel seno era premuto sul suo basso ventre mentre lei leccava ogni centimetro del suo torace che scopriva slacciandogli la camicia.
Le aveva chiesto se voleva un passaggio fino a casa; come in un film scontato, lei lo aveva invitato a salire nel suo monolocale. Non aveva detto niente ma l’aveva subito spinto sul letto, salendogli sopra.
Gli si strusciava addosso come una gatta. A cavalcioni su di lui, gli accarezzava le gambe attraverso i pantaloni con le cosce nude; la gonna le era risalita fino alle natiche. Cominciò a leccargli il collo con la punta della lingua mentre gli slacciava il primo bottone della camicia blu, poi scese sempre più in basso continuando a spogliarlo. Non smetteva mai di muovere il bacino, eccitando all’inverosimile la sua erezione, già non poco evidente.
Prese in bocca un capezzolo, poi l’altro, e continuò a scendere. Gli mordicchiò la carne tenera della pancia e dei lombi, poi scese ancora di più. Gli aprì i pantaloni, glieli tolse; lo lasciò sdraiato sul letto con i soli boxer addosso, poi gli tornò accanto, camminando gattoni sul letto.
Lui decise che era ora di prendere in mano la situazione, almeno in parte: ormai aveva capito senza ombra di dubbio quali erano le intenzioni di lei.
La rimise su di sé e prese ad accarezzarle il retro delle cosce. Lei cominciò ad ansimare lievemente, tanto era eccitata. Raggiunse da dietro il bordo degli slip, che poi non erano altro che un filo di raso infilato nel solco tra le natiche. Lo spostò di lato, accarezzandola lievemente con un dito, fino a raggiungere la sua fica bagnata. La solleticò per un poco, entrò con la punta del dito; a quel punto lei prese a contrarre i muscoli vaginali come per risucchiare dentro il dito; vedendo che era inutile, cominciò a muovere su e giù il bacino, esasperando l’erezione di lui.
La prese per la vita, infilandole le mani sotto la maglietta fino ad incontrare il suo seno nudo. Questo lo portò al massimo dell’eccitazione, e si sentì travolgere dalla stessa frenesia di sentirla nuda che aveva invaso lei poco prima. Tirò via la maglietta, le sfilò anche la gonna dalla testa; a quel punto lei scese dalla sua cavalcatura e gli sfilò i boxer. Il grosso uccello gonfio svettò finalmente libero.
Lei riprese la posizione precedente, ma adesso, con il suo tanga spostato di lato e lui nudo, i loro sessi erano a diretto contatto. Lei si aprì, col le gambe divaricate, il corpo schiacciato contro quello di lui, il cazzo tra le grandi labbra che le stimolava il clitoride. Iniziò a muoversi avanti e indietro… masturbandosi col membro di lui, che sembrò gradire questo tipo di preliminari: le afferrò le natiche, invitandola così a muoversi secondo il ritmo che lui le imponeva, poi piegò le ginocchia per farle sentire ancora di più l’asta che, scorrendole in mezzo alle gambe, la portava velocemente verso l’orgasmo.
Lei urlò, e mentre lui le mordeva i capezzoli lei gli piantò le unghie nelle spalle.
La rovesciò sul materasso, aprendole le gambe con un gesto deciso. Mentre stava per scivolarle sopra, lei si scostò. Si alzò dal letto e prese la vestaglia appoggiata su una sedia.
Lui rimase interdetto. La fissò perplesso. Lei si voltò, e lo fissò con uno sguardo malizioso.

“Mi dispiace, tesoro, ma voglio conservare la mia verginità per la prima notte di nozze”.
 
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